II Domenica del Tempo di Quaresima/C
di Massimo Palombella

Nel Vangelo di oggi (Lc 9,28b-36) Gesù si trasfigura davanti a Pietro, Giovanni e Giacomo che, svegliatisi dal sonno che li opprimeva “videro la sua gloria”. Vedere la gloria di Dio è il compimento della vita, è la realizzazione di ogni nostro desiderio, è la collocazione di ogni nostro insoluto. Vedere la gloria di Dio è, specularmente, conoscere in verità noi stessi, assumere tutto, accettarlo e trasformarlo in offerta a Dio. La croce è parte di questo cammino, parte essenziale e, in qualche modo, necessaria. Infatti, la “gloria di Dio” abita, paradossalmente, nelle nostre debolezze, attraverso le quali cogliamo in verità la nostra essenza e, insieme, la realtà di un amore che ci precede, ci avvolge e ci conduce.
Il Graduale della Celebrazione odierna è tratto dal salmo 82 (Sal 82, 19. 14) con il seguente testo:
Sciant gentes quoniam nomen tibi Deus:
tu solus Altissimus super omnem terram.
Deus meus, pone illos ut rotam,
et sicut stipulam ante faciem venti.
(Sappiano le nazioni che Dio è il tuo nome.
Tu solo sei l’Altissimo su tutta la terra.
Dio mio, rendili come turbine,
come paglia al vento).
La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è del “Chœr del Moines de l’Abbaye de Liguge”.
Buona domenica e un caro saluto.