Festa del Battesimo del Signore/C
di Massimo Palombella
Anticamente le Chiese di tradizione bizantina chiamavano tale festa “Epifania” dove si congiungevano tre manifestazioni di Gesù: l’adorazione da parte dei Magi (Mt 2,1-12), il Battesimo di Gesù al Giordano (Mt 3,13-17) e il primo miracolo avvenuto a Cana di Galilea (GV 2,1-11).
Nella attuale Liturgia questa festa non è teologicamente distinta dall’Epifania, se non per accentuazione diversa. Nel rito Romano e Ambrosiano le tre succitate manifestazioni di Gesù sono separate in tre giornate: l’Epifania e le due domeniche seguenti.
Con la festa odierna entriamo in un segmento del Tempo Ordinario (che ci condurrà fino al Mercoledì delle Ceneri, il prossimo 5 marzo) che ha un spiccata accentuazione cristologica, nel senso che si concentra specificatamente sull’identità di Gesù.
Il Signore si è manifestato nel Natale e con tanti segni rivela la sua identità. Noi spesso non riusciamo a riconoscerlo negli avvenimenti della nostra vita perché lo cerchiamo in schemi precostituiti, lo attendiamo con precise aspettative.
Forse occorre cercare il Signore in ciò che è fragile, in ciò che non è sicuro, in ciò che non è scontato. Forse occorre cercarlo oltre gli orizzonti che ci siamo dati e i progetti che abbiamo fatto. Forse è proprio lì che ci sta attendendo.
L’antifona di offertorio della celebrazione odierna è tratta dal salmo 117 (Sal 117, 26. 27) con il seguente testo:
Benedictus qui venit in nomine Domini:
benediximus vobis de domo Domini:
Deus Dominus, et illuxit nobis, alleluia.
(Benedetto colui che viene nel nome del Signore;
vi abbiamo benedetto dalla casa del Signore;
Dio è il Signore e ha fatto splendere la luce su di noi, alleluia).
La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è di “CantArte Regensburg” diretto da Hubert Velten.
Buona domenica e un caro saluto.