Solennità di Cristo Re dell’Universo/B
di Massimo Palombella
Papa Pio XI l’11 dicembre del 1925 con l’Enciclica “Quas Primas” istituì la solennità odierna.
La regalità di Gesù è intrisa della debolezza di un Dio insultato, percosso e messo a morte.
La regalità di Gesù si ferma davanti alla nostra libertà.
La regalità di Gesù non ci abbandona mai, anche quando ci rifugiamo in quell’apparente pace con un retrogusto di morte.
La regalità di Gesù, nella sua discrezione e nel suo silenzio, è capace di vincere ogni nostra recondita resistenza con un inimmaginabile amore e una infinita misericordia.
Nel Rito Ambrosiano esiste un’antifona che si canta “dopo il Vangelo” (Post Evangelium). Per la celebrazione odierna tale antifona ha il seguente testo:
Ave, Rex noster: tu solus nostros errores miseratus,
Patri oboediens, ductus es ad crucem,
ut Agnus mansuetus ad occisionem.
Tibi gloria, hosanna, triumphus et victoria;
tibi summae laudis et honestatis corona, alleluia.
(Ave, Re nostro, che solo avesti pietà dei nostri errori:
obbediente al volere del Padre, ti lasciasti condurre sulla croce
come agnello mansueto destinato al sacrificio.
A te sia gloria, osanna, trionfo e vittoria,
a te la più splendente corona di lode e di onore, alleluia).
La musica allegata, in canto ambrosiano è tratta dall’Antiphonale Missarum Iuxta Ritum Sanctæ Ecclesiæ Mediolanensis, pubblicato a Roma nel 1935. L’interpretazione, dal vivo, è della Cappella Musicale del Duomo di Milano alla Celebrazione Capitolare del 10 novembre 2024.
Buona Domenica e un caro saluto.