Liturgia&Musica

XIII domenica del Tempo Ordinario/B

di Massimo Palombella

Ilya Repin, Risurrezione della figlia di Giairo, 1871, Museo di Stato Russo, San Pietroburgo (Russia)

Buona XIII domenica del Tempo Ordinario.

Nel Vangelo di oggi (Mc 5, 21-43) Gesù compie due miracoli: guarisce la donna che aveva perdite di sangue da dodici anni e ridona la vita alla figlia di Giairo, il capo della sinagoga. Mi sembra interessante notare che in Giairo che supplica Gesù di salvare sua figlia, nella donna che toccando le vesti di Gesù guarisce e nella bambina di 12 anni che riacquista la vita possiamo, in qualche modo, trovare ognuno di noi. Infatti, solo quando riconosciamo di non stare bene, di avere “bisogno” diveniamo capaci di “supplicare” (come Giairo) e di cercare disperatamente chi può farci stare meglio (come la donna con perdite di sangue). Inoltre le parole che Gesù dice alla bambina “Talità kum” (Fanciulla, io ti dico alzati) sono rivolte profondamente ad ognuno di noi. Gesù ci invita ad alzarci, a risorgere dalle nostre morti interiori, dalle paure che bloccano la nostra vita, dalla codificata menzogna che definisce alla nostra esistenza un piccolo orizzonte di apparente tranquillità, dagli insoluti che non ci permettono di perdonare e ci costringono a vivere sempre in un atteggiamento di reazione o di difesa…

Gesù, come con la bambina, prende la nostra mano, non ci lascia e ci rimette in piedi, ci fa risorgere dalle nostre morti e, anche quando ci rivolgiamo a Lui in un modo “inconsueto”, quasi “superstizioso” come la donna malata che tocca il Suo mantello, Gesù ci incontra, ci guarisce, accoglie la nostra fede così com’è, e ci dona la Sua pace.

L’antifona di Offertorio della celebrazione odierna è tratta dal Libro di Daniele (Dan 3,40) con il seguente testo:

“Sicut in holocaustis arietum, et taurorum, et sicut in millibus agnorum pinguium,
sic fiat sacrificium nostrum in conspectu tuo hodie,
ut placeat tibi, quia non est confusio confidentibus in te, Domine.”

(Come olocausto di arieti e di tori e come migliaia di grassi agnelli,
così sia il nostro sacrificio oggi al tuo cospetto perché ti sia gradito;
poiché non c’è confusione per chi confida in te, Signore.)

L’interpretazione, dal vivo, è della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”, alla Messa “Pro eligendo Romano Pontifice” nella Basilica Vaticana il 12 marzo 2013. La traccia musicale è rintracciabile nel CD “Habemus Papam” pubblicato da Deutsche Grammophon nel 2014.

La musica allegata è di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), e proviene dal libro degli “Offertoria totius anni” pubblicato a Roma nel 1593 (Ioan. Petro Aloysio Praenestino, Offertoria totius anni [Romae, Apud Franciscum Coattinum, 1593]).

Buona domenica e un caro saluto.

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