Liturgia&Musica

XXXI Domenica del Tempo Ordinario/B

di Massimo Palombella

seguaci di Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto (1591-1652), Gesù insegna ai dottori della legge, (Kunsthistorisches Museum, Vienna)

Nel Vangelo di oggi (Mc 12, 28-34) Gesù, rispondendo ad uno degli scribi, e citando l’Antico Testamento, focalizza una questione fondamentale della nostra vita. Infatti, vivere con un amore totale, unico, con un “punto magnetico” capace di organizzare e ordinare ogni dettaglio della nostra esistenza, se siamo onesti, è l’unica cosa che davvero rende la nostra vita degna di essere vissuta. Tutti in fondo desideriamo essere innamorati e rimanere tali, ma il permanere nell’amore non è sempre così scontato e richiede determinazione, fatica e anche, talvolta, sofferenza. L’amare in verità le persone che fanno parte della nostra vita, la nostra moglie, il nostro marito, i nostri figli, le persone che ci sono affidate, ci dovrebbe lentamente condurre all’origine e alla fonte di ogni amore, a Dio. In sostanza, ad un certo punto del nostro cammino, se siamo attenti, ci accorgiamo che amiamo Dio amando le persone che costituiscono la nostra vita. E proprio in questa dimensione – e solo in questa dimensione – la nostra esistenza acquisisce unità, la nostra relazione con Dio diviene “reale”, nel senso che lentamente iniziamo a credere ed affidarci a un Dio che non è più una nostra invenzione per stare bene, ma una relazione vitale che cambia in meglio la nostra esistenza. Questo significa “non essere lontani dal regno di Dio”, dalla “vita in abbondanza”, come Gesù, al termine del Vangelo odierno, dice allo scriba.

Il Graduale della celebrazione odierna è tratto dal salmo 47 (Sal 47, 10. 11. 9) con il seguente testo:
Suscepimus, Deus, misericordiam tuam in medio templi tui.
Secundum nomen tuum, Domine (Deus), ita et laus tua in fines terrae.
Sicut audivimus, ita et vidimus in civitate Dei nostri in monte sancto eius.

(Abbiamo ricevuto, Dio, la tua misericordia in mezzo al tuo tempio;
come il tuo nome, Dio, così la tua lode fino ai confini della terra.
Come abbiamo udito così anche abbiamo visto nella città del nostro Dio, nel suo monte santo).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è della “Schola Gregoriana Scriptoria” diretta da Fabio Framba. La traccia musicale è reperibile nel CD “Gabrieli: Missa brevis 4 vocum” pubblicato da Tactus nel 2013.

Buona domenica e un caro saluto.

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