Liturgia&Musica

Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo/B

di  Massimo Palombella

Francesco Guardi (1712-1793), Santo adorante l’Eucaristia, 1740 ca (Museo Nazionale, Trento)

L’11 agosto del 1264, ad Orvieto, Papa Urbano IV con la bolla “Transiturus de hoc mundo” (Quando stava per passare da questo mondo) estese la Solennità del Corpo e Sangue di Cristo a tutta la Chiesa (l’anno precedente vi fu il Miracolo Eucaristico di Bolsena) affidando a Tommaso d’Aquino (1225-1274) – in quel momento residente ad Orvieto – la composizione dei testi della Liturgia della Ore e della Messa. La costruzione del Duomo di Orvieto (avviata nel 1290 da Papa Niccolò IV per dare degna collocazione al Corporale del Miracolo di Bolsena) ha la sua origine proprio nell’istituzione di questa Solennità.

Solo nel Cristianesimo noi possiamo incontrare Dio attraverso dei segni storici (acqua, vino, pane, olio…). Segni “fragili” perché vulnerabili, sottoposti all’usura, all’invecchiamento… La stessa condizione nella quale si trovava il Figlio di Dio fatto uomo.

In quel pane che può divenire non più commestibile e in quel vino che può trasformarsi in aceto c’è tutta la nostra fragilità, il nostro limite, la nostra debolezza. Ma proprio quel pane e quel vino possono divenire il “pegno”, la garanzia della nostra gloria futura, esattamente come le nostre debolezze e fragilità, se accettate ed amate, possono trasformarsi nella nostra più grande risorsa.

L’odierna antifona al Magnificat (secondi Vespri) ha il seguente testo attribuito a Tommaso d’Aquino:
“O sacrum convivium, in quo Christus sumitur:
recolitur memoria passionis eius,
mens impletur gratia
et futurae gloriae nobis pignus datur.”

(O sacro convito nel quale ci nutriamo di Cristo:
si fa memoria della sua passione,
l’anima è ricolmata di grazia,
e ci è donato il pegno della gloria futura).

La musica allegata è di Tomás Luis de Victoria (1548-1611), e proviene dalle Cantiones Sacrae pubblicate nel 1586 (Tomás Luis de Victoria, Cantiones Sacrae [Dilingæ, Excudebat Ioannes Mayer 1586]). L’interpretazione, dal vivo, è della Cappella Musicale del Duomo di Milano alla celebrazione Capitolare del 26 maggio 2024.

Buona domenica e un caro saluto.

 

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