Liturgia&Musica

Solennità di Pentecoste

di Massimo Palombella

Giuseppe Nicola Nasini (1657-1736), Pentecoste (Chiesa di Santo Spirito, Siena)

La celebrazione odierna, 50 giorni dopo la Pasqua, conclude il Tempo Pasquale.

La Pentecoste è il compimento dell’Incarnazione, il “momento di entrare in comunione con la natura del Verbo, cioè di passare dalla vita naturale di prima a quella che trascende l’esistenza umana, e a ciò non potevamo arrivare se non divenendo partecipi dello Spirito Santo” (dal «Commento sul Vangelo di Giovanni» di san Cirillo di Alessandria, vescovo [Lib. 10; PG 74, 434]).

La separazione da Gesù avvenuta con l’Ascensione ci porta il dono dello Spirito Santo che riceviamo per “conoscere”, per essere in grado di stabilire quel personale rapporto con il Signore che ci rende davvero capaci, come lo furono gli Apostoli, di vivere per Lui, soffrire e morire per Lui, di fare la Verità, di affrontare le nostre paure, di portare i pesi, di diventare lentamente quelle persone che Dio ci chiama ad essere.

L’antifona di Comunione della Celebrazione odierna è tratta dal II capitolo degli Atti degli Apostoli (At 2, 2.4) con il seguente testo:
“Factus est repente de coelo sonus
advenientis spiritus vehementis,
ubi erant sedentes, alleluia:
et repleti sunt omnes Spiritu Sancto,
loquentes magnalia Dei, alleluia, alleluia.”

(Venne all’improvviso dal cielo un rumore,
come di vento che si abbatte impetuoso,
là dove si trovavano, alleluia;
e furono tutti ripieni di Spirito Santo
e proclamavano le grandi opere di Dio, alleluia, alleluia.)

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione, è della Choralschola der Wiener Hofburgkapelle diretta da Hubert Dopf. La traccia musicale è reperibile nel CD “Gregorian Chant for the Church Year” pubblicato da Universal International Music B.V. nel 1997.

Buona domenica, buona Solennità di Pentecoste e un caro saluto.

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