IV Domenica di Quaresima/C
Massimo Palombella

La giornata odierna è chiamata domenica “Laetare” dalla prima parola dell’Introito. Oggi è possibile utilizzare al posto dei paramenti viola quelli rosa (come nella domenica “Gaudete” in Avvento), si può ornare l’altare con i fiori e utilizzare l’organo oltre il solo accompagnamento dei canti. Tutto ciò ha la finalità di ricordarci la prossimità della Pasqua e rinfrancarci così nel cammino quaresimale.
Nel Vangelo di oggi (Lc 15,1-3.11-32) Gesù, a tutti i pubblicani e peccatori che si erano avvicinati per ascoltarlo e ai farisei e scribi che mormoravano contro di lui, racconta la famosa parabola del “Padre misericordioso”. Mi sembra interessante soffermarmi su un piccolo dettaglio, quello del padre che vede il figlio da lontano, ne ha compassione e gli corre incontro. Un padre che ogni giorno scrutava l’orizzonte sperando nel ritorno del figlio, un padre che va oltre ogni nostra idea di giustizia, di implicito ricatto e di espiazione. Un padre che, in fondo, viene incontro al nostro profondo bisogno di essere amati, cercati, perdonati, accolti. Un bisogno che, esattamente come il figlio nella parabola, spesso non riconosciamo rimanendo prigionieri di schemi atavici, di relazioni ancestrali non pienamente risolte e collocate. Dio ci porta “oltre”, ci spiazza proprio nei nostri più radicati schemi che, fondamentalmente, altro non fanno che rendere la nostra vita pesante e invivibile. La relazione autentica con il Signore ci conduce lentamente a cambiare la vita, ma, prima di ogni azione esterna, muove, destabilizza, riassetta la nostra vita interiore, spacca i nostri schemi, purifica le nostre motivazioni, ci rende capaci di perdonare – prima di tutto noi stessi – di avere autentiche relazioni, di lasciare, finalmente, ciò che è superfluo e appesantisce la nostra vita.
Il “Tratto” della Celebrazione odierna proviene dal Salmo 124 (Sal 124, 1. 2) con il seguente testo:
Qui confidunt in Domino sicut mons Sion
non commovebitur in aeternum qui habitat in Ierusalem.
Montes in circuitu eius: et Dominus in circuitu populi sui, ex hoc nunc et usque in saeculum.
(Quelli che confidano nel Signore sono come il monte Sion:
non sarà scosso in eterno chi abita in Gerusalemme.
Monti intorno ad essa, e il Signore intorno al suo popolo, da ora in eterno).
La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è del “Consortium Vocale” diretto da Alexander M. Schweitzer. La traccia musicale è reperibile nel CD “Exaudiam Eum – Gregorian Chant for Lent and Holy Week” pubblicato da Lindberg Lyd nel 2007.
Buona domenica e un caro saluto.