I Domenica del Tempo di Avvento/C
di Massimo Palombella
Il tempo di Avvento, che si è formato progressivamente a partire dal IV secolo, ha una duplice caratteristica: è un periodo di preparazione alla solennità del Natale dove si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini e, contemporaneamente, è un tempo nel quale ognuno di noi è chiamato a riflettere circa l’attesa della seconda venuta di Cristo, alla fine dei tempi.
La celebrazione della nascita di Gesù prepara ognuno di noi all’incontro definitivo con Cristo. Infatti, la prima venuta di Gesù nella storia inizia ciò che la seconda e definitiva venuta, alla fine della storia, nella parusia, porterà a compimento. La compresenza di questi due aspetti di Cristo, quello storico e quello escatologico, si riflette nei testi liturgici, nei quali le due venute si intrecciano e si sovrappongano continuamente.
Nel Rito Romano l’Avvento dura quattro settimane (nel Rito Ambrosiano 6) e si articola fondamentalmente in due parti: fino al 17 dicembre la Liturgia si focalizza nell’attesa dell’ultima venuta di Cristo, e dopo, specificatamente, sull’attesa della nascita di Gesù.
Il Vangelo delle quattro domeniche di Avvento ha una sua distinta caratteristica: nella prima domenica si concentra sulla venuta del Signore alla fine dei tempi, nella seconda e nella terza su Giovanni Battista e nella quarta sugli antefatti immediati della nascita di Gesù. Tutte le letture dell’Antico Testamento sono profezie sul Messia e sul tempo messianico e sono tratte soprattutto dal libro del profeta Isaia.
Iniziamo il cammino di Avvento concentrando la nostra attenzione sull’essenza di ogni nostro desiderio, e cioè il bisogno di senso, di compimento, di pienezza, di pace. Se siamo onesti, dobbiamo riconoscere che il Signore è il nostro senso, il nostro compimento, la nostra pienezza, la nostra vera pace. Il Signore: la cui attesa può davvero migliorare la nostra vita, il cui desiderio è il segreto per una vita davvero degna di essere vissuta.
L’antifona di Offertorio della Celebrazione odierna è tratta dal Salmo 24 (Sal 24, 1-3) con il seguente testo:
Ad te Domine levavi animam meam, Deus meus, in te confido;
non erubescam, neque irrideant me inimici mei:
etenim universi qui te exspectant non confundentur.
(A te ho innalzato la mia anima, Dio mio, in te confido:
che io non debba arrossire, né ridano di me i miei nemici,
poiché tutti quelli che ti attendono non rimarranno confusi).
La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. Interpretazione de The Monks of Pluscarden Abbey. La traccia musicale è reperibile nel CD “The Season of Advent. Gregorian chant from the monks of Pluscarden Abbey” pubblicato da Ffin Records nel 2023.
Buona Domenica e un caro saluto.
AD TE DOMINE LEVAVI (offertorio, graduale triplex)