Liturgia&Musica

XXIV Domenica del Tempo Ordinario/B

di Massimo Palombella

ignoto, Crocifissione, affresco (Chiesa San Gottardo in corte, Milano)

Nel Vangelo di oggi (Mc 8, 27-35), Gesù interroga i discepoli circa la sua identità. Partendo da una domanda generica (“La gente, chi dice che io sia?”), Gesù, immediatamente, sfida i suoi discepoli chiedendo loro una risposta “personale” (“Ma voi, chi dite che io sia?”).

La domanda rivolta ai discepoli è indirizzata profondamente ad ognuno di noi, perché la relazione con il Signore, se è autentica, viva, davvero “umana” esige – come ogni vera relazione umana – una risposta personale, che coinvolge esistenzialmente la nostra vita. Può accadere nella nostra esistenza che ad un certo punto le modalità relazionali con il Signore (modalità che abbiamo appreso da un’educazione ricevuta, dall’essere vissuti in una precisa cultura, dagli esempi positivi che abbiamo visto) non funzionano più, non sono più adeguate all’uomo, la donna che ci ritroviamo ad essere. Ma, la vera relazione con il Signore non ci mantiene bambini, non impedisce o ostacola la nostra maturazione, non chiede che alcuni ambiti della nostra vita non vivano. Questo lo possono fare le istituzioni per conservare in modo sterile se stesse, ma non il Signore, non il vero Dio.

La vera relazione con il Signore ci sfida, ci pone sanamente in crisi, spacca i nostri piccoli schemi, ci conduce a vivere in pienezza. Solo in questa prospettiva possiamo comprendere e metabolizzare la sofferenza, il dolore, il “prendere la propria croce”, il “perdere la propria vita”.

La relazione viva e vera con il Signore allarga la nostra umanità e ci conduce lentamente a “pensare secondo Dio”, che è sempre un pensare inclusivo, di grandi visioni, di ampi orizzonti e di infinita misericordia.

L’antifona di Comunione della Celebrazione odierna è tratta dal capitolo XVI del Vangelo di Matteo (Mt 16,24) con il seguente testo:
“Qui vult venire post me, abneget semetipsum et tollat crucem suam, et sequatur me.”

(Chi vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è del “Coro Gregoriano De Lisboa” diretto da Maria Helena Pires de Matos. La traccia musicale è reperibile nel CD “Liturgias De Santos Europeus Do 1º Milénio” pubblicato da Universal Music Portugal, S.A. nel 2005.

Buona domenica e un caro saluto.

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