XVI Domenica del Tempo Ordinario/B
di Massimo Palombella
Nel Vangelo di oggi (Mc 6, 30-34) Gesù invita gli apostoli, affaticati dalla predicazione, ad andare in un luogo deserto e a riposarsi.
Il “riposo” al quale Gesù invita gli Apostoli e noi è, sostanzialmente, il recupero di un rapporto sano con noi stessi, rapporto nel quale ci disponiamo ad un vero incontro con Dio.
“Riposare” non è allora un riempirci la vita per non pensare, o perseguire con determinazione una sorta di apparente pace e tranquillità.
Il riposo al quale il Signore ci chiama è quello del fare la Verità, di capire e metabolizzare quei bisogni che tanta energia tolgono al nostro vivere, come il ricercare in modo disordinato considerazione, affetto, stima…
Il vero Dio ci attende proprio nei punti nodali della nostra vita, quelli ci impediscono davvero di “riposare” precludendoci ad una sana “qualità” del nostro ordinario vivere. Ci attende dove abbiamo paura, dove ci sentiamo insicuri, dove sentiamo dolore… Ci attende per guarirci, metterci nella condizione di non scappare più, per farci finalmente riposare e vivere davvero.
L’antifona di Offertorio della Celebrazione odierna è tratta dal salmo 18 (Sal 18, 9.11.12) con il seguente testo:
“Iustitiae Domini rectae,
laetificantes corda, et dulciora super mel et favum.
Nam et servus tuus custodiet ea.”
(La giustizia del Signore è retta,
allieta i cuori ed è più dolce del miele e del favo.
E il tuo servo la custodirà).
La musica allegata è di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), e proviene dal libro degli “Offertoria totius anni” pubblicato a Roma nel 1593 (Offertoria totius anni [Romae, Apud Franciscum Coattinum, 1593]). L’interpretazione è del Choir of Trinity College – Cambridge diretto da Richard Marlow. La traccia musicale è reperibile del CD “Palestrina: Offertoria” pubblicato da Chandos Records nel 2007.
Buona domenica e un caro saluto.