Liturgia&Musica

X Domenica del Tempo Ordinario/B

di Massimo Palombella

Gerbrand van den Eeckhout (1621–1674), Gesù nella Sinagoga,1658 National Gallery of Ireland)

Nel Vangelo di oggi (Mc 3, 20-35) Gesù afferma che “chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo, non avrà perdono in eterno”.

Oltre un codice linguistico usato da Gesù, la “bestemmia contro lo Spirito Santo” è una sottile tentazione che insidia la nostra vita. Infatti, con molta facilità rischiamo di costruire una architettura della nostra esistenza dove Dio fondamentalmente non esiste. Parliamo di Dio, frequentiamo le “cose di Dio”, abbiamo ricevuto un’educazione dove il nome di Dio è presente, ma le nostre scelte e i nostri giudizi rischiano di attuarsi come se Dio non esistesse.

In sostanza, possiamo essere nella situazione in cui ogni nostro discernimento ha come fine il nostro benessere, la nostra tranquillità, l’incremento del nostro patrimonio, l’organizzazione intelligente di ogni attività lavorativa e famigliare, ma, in tutto ciò, Dio è il grande assente o addirittura è “inventato” e collocato in un’intelligente architettura dove sostanzialmente non deve interferire con i nostri progetti.

Dio può esistere a patto che non ci disturbi, che non si permetta di dire nulla o addirittura di chiederci qualcosa. Dio non è un interlocutore e non si deve permettere di esserlo. Ci siamo noi, i nostri progetti, i nostri valori, le nostre scelte… Tutto insindacabile e assoluto, esattamente come dovrebbe essere Dio nella nostra vita per il vero nostro bene.

Questa silenziosa ostinatezza, a lunga gettata, ci confina in un mondo irreale, sterile, fatto di piccole cose da difendere dove apparentemente c’è tutto ad eccezione della “vita in abbondanza”.

L’Introito della Celebrazione odierna è tratto dal Salmo 26 (Sal 26, 1. 2. 3) con il seguente testo:
“Dominus illuminatio mea et salus mea: quem timebo?
Dominus defensor vitae meae: a quo trepidabo?
Qui tribulant me inimici mei ipsi infirmati sunt et ceciderunt”.

Il Signore è mia luce e mia salvezza, di chi avrò timore?
Il Signore è difensore della mia vita, chi mi farà tremare?
I miei nemici che mi affliggono, loro stessi hanno inciampato e sono caduti).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è della Nova Schola Gregoriana diretta da Alberto Turco.

Buona domenica e un caro saluto.

 

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