V Domenica di Pasqua/B
di Massimo Palombella
Nel Vangelo di oggi (Gv 15, 1-8), Gesù identifica se stesso con la “vite” per illustrare la necessita di un’unione profonda tra Lui e i suoi discepoli. Infatti, per portare frutto, per una vera qualità della nostra vita, è necessario “rimanere” in Gesù affinché Lui possa “rimanere” in modo efficace in noi (il verbo greco usato è μένω [menó]).
“Rimanere” in Gesù è, ad un certo punto della nostra vita, una nostra scelta da rinnovare ogni giorno, in ogni nostra decisione. Una scelta non scontata e, talvolta, anche non facile.
Rimaniamo nel Signore quando decidiamo di non vendicarci, quando, non senza fatica, perdoniamo, quando permettiamo che i nostri orizzonti si allarghino, quando accettiamo le sfide, quanto, non senza difficoltà, cambiamo la nostra vita, accettiamo di mettere in questione in questione i nostri criteri di lettura della realtà.
“Rimanere” nel Signore è ciò che davvero permette e assicura una “vita interiore”, una reale vita “spirituale”.
“Rimanere” in Lui rende possibile una certa “intelligenza” della nostra vita dove le nostre passioni, reazioni, paure, rabbie, dolori, bisogni tutto viene compreso dall’alto, collocato in un’ampia architettura capace di tutelare la verità della nostra vita.
Potremmo talvolta trovarci lontani dal Signore, in una situazione dove ci perdiamo e non “rimaniamo” più in Lui, dove accade che le nostre passioni, i nostri insoluti prendano il sopravvento. Il Signore però continua a “rimanere” in noi, ci attende con pazienza per condurci nuovamente alla verità, alla “vita in abbondanza”.
L’antifona di Offertorio della Celebrazione odierna è tratta dal Salmo 65 (Sal 65, 1.2.16) con il seguente testo:
“Iubilate Deo, universa terra,
psalmum dicite nomini eius.
Venite, et audite, et narrabo vobis, omnes qui timetis Deum,
quanta fecit Dominus animae meae, alleluia.”
(Terra tutta alza a Dio voci di giubilo,
proclama un salmo al suo nome.
Venite e ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e vi racconterò quanto ha fatto il Signore per l’anima mia, alleluia).
La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è della Schola Gregoriana Mediolanensis diretta da Giuseppe Gaffurini. La traccia musicale è reperibile nel CD “L’antico splendore del canto gregoriano” pubblicato da La Gloria/Rusty Records nel 1991.
Buona domenica e un caro saluto.