VI Domenica del Tempo Ordinario/B
di Massimo Palombella
Nel Vangelo di oggi (Mc 1, 40-45) un lebbroso inginocchiato davanti a Gesù implora “Se vuoi, puoi purificarmi!”. L’implorazione del lebbroso ci appartiene profondamente ed esplicita un nostro profondo bisogno. Infatti, diveniamo capaci di chiedere aiuto solo se riconosciamo e accettiamo un disagio, la presenza di qualche cosa che non va. Esattamente come andiamo dal medico solo se riconosciamo e accettiamo di non stare bene.
Riconoscere un disagio nella nostra vita, come riconoscere un bisogno, è esattamene ciò che può, in modo sano, condurci a cambiare vita, ad avventurarci su terreni sconosciuti, a lasciare le nostre abitudini e sicurezze. Riconoscere il nostro bisogno di amare ed essere amati ci può condurre “oltre” i nostri radicati schemi, riconoscere il nostro bisogno di senso, e il profondo disagio che genera il non soddisfarlo, può positivamente “muovere” la nostra vita.
In sostanza, riconoscere che noi non bastiamo a noi stessi, che la realtà ci supera e che solo nella “relazione” possiamo davvero collocarci e capire in verità noi stessi, non è facile, non è scontato, ma è ciò che solo ci permette di vivere nella realtà, è ciò che ci abilità ad una vera relazione con Dio e con gli altri.
Chiedere aiuto come il lebbroso non è segno di debolezza, ma il punto di arrivo di un non facile cammino di sana e reale consapevolezza di noi nella vita personale ed interiore, esattamente come in quella professionale.
L’antifona di Comunione della Celebrazione odierna è tratta dal salmo 77 (Sal 77, 29. 30) con il seguente testo:
Manducaverunt, et saturati sunt nimis,
et desiderium eorum attulit eis Dominus:
non sunt fraudati a desiderio suo.
(Mangiarono e furono pienamente saziati,
il Signore colmò nel loro desiderio:
non furono delusi nel loro desiderio).
La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è dei “Cantori Gregoriani” diretti da Fulvio Rampi.
Buona domenica e un caro saluto.