Liturgia&Musica

V Domenica del Tempo Ordinario/B

di Massimo Palombella

Nel Vangelo di oggi (Mc 1, 29-39) Gesù guarisce molte persone affette da varie malattie e scaccia molti demoni.

Per le sue azioni, Gesù è cercato da tante persone, come gli riferiscono Simone e i discepoli: “Tutti ti cercano”.

Anche noi, sicuramente possiamo identificartici in quelle persone che cercano in vari modi il Signore. Ma, sarebbe interessante domandarci perché e quando cerchiamo il Signore. Infatti, nella nostra vita siamo stimolati a maturare su tanti aspetti, ma rischiamo di rimanere fondamentalmente fanciulli nella nostra relazione con Dio, o legati ad esperienze positive o negative che da piccoli abbiamo fatto.

In sostanza, possiamo essere nella curiosa situazione di non avere un reale rapporto “personale” con il Signore ma, in qualche modo, solo una relazione “istituzionale”, mediata da una educazione ricevuta, da esperienze fatte, da una cultura nella quale abbiamo vissuto e viviamo. In questo contesto, forse cerchiamo il Signore perché – plasticamente – dobbiamo bruciargli un po’ di incenso per evitare delle disgrazie, o lo cerchiamo perché fa parte dell’educazione che abbiamo ricevuto o della cultura nella quale oggi viviamo, o forse lo cerchiamo perché questo impreziosisce la nostra immagine di persone credibili e affidabili.

Possiamo cercare il Signore per mille ragioni, ma troveremo il vero Dio quando inizieremo a cercare una relazione personale con Lui, oltre l’educazione ricevuta, i giusti orizzonti convenzionalmente stabiliti, le cose che abbiamo acriticamente imparato essere giuste o sbagliate. Allora, all’interno di una relazione personale, inizieremo a cercare Il Signore esclusivamente per stare con Lui, per fare esperienza del suo amore e della sua misericordia, per consegnargli i nostri progetti, i nostri desideri, la nostra vita. E, solo in questa dinamica, diverremo capaci di assaporare la “vita in abbondanza”.

L’antifona di comunione della celebrazione odierna è tratta dal capitolo VI del Vangelo di Luca (Lc 6, 17. 18. 19) con il seguente testo:
“Multitudo languentium, et qui vexabantur a spiritibus immundis, veniebant ad eum:
quia virtus de illo exibat, et sanabat omnes.”

(Una moltitudine di malati e di tormentati dagli spiriti immondi veniva a lui,
perché da lui usciva una forza che guariva tutti).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979.    L’interpretazione è del “Chœur grégorien de la cathédrale d’Aix-en-Provence” diretto da Pierre Taudou. La traccia musicale è reperibile nel CD “Grégoire Rolland: Les Sacrements” pubblicato da Hortus nel 2020.

Buona domenica e un caro saluto

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