Festa del Battesimo del Signore/B
di Massimo Palombella
Anticamente le Chiese di tradizione bizantina chiamavano tale festa “Epifania” dove si congiungevano tre manifestazioni di Gesù: l’adorazione da parte dei Magi (Mt 2,1-12), il Battesimo di Gesù al Giordano (Mt 3,13-17) e il primo miracolo avvenuto a Cana di Galilea (GV 2,1-11).
Nella attuale Liturgia questa festa non è teologicamente distinta dall’Epifania, se non per accentuazione diversa. Nel rito Romano e Ambrosiano le tre succitate manifestazioni di Gesù sono separate in tre giornate: l’Epifania e le due domeniche seguenti.
Con la festa odierna entriamo in un segmento del Tempo Ordinario (che ci condurrà fino al Mercoledì delle Ceneri) che ha un spiccata accentuazione cristologica, nel senso che si concentra specificatamente sull’identità di Gesù.
Il Signore si è manifestato nel Natale e con tanti segni rivela la sua identità. Noi spesso non riusciamo a riconoscerlo negli avvenimenti della nostra vita perché lo cerchiamo in schemi precostituiti, lo attendiamo con precise aspettative.
Forse occorre cercare il Signore in ciò che è fragile, in ciò che non è sicuro, in ciò che non è scontato. Forse occorre cercarlo oltre gli orizzonti di una educazione ricevuta, oltre gli orizzonti che ci siamo dati e i progetti che abbiamo fatto. Forse è proprio lì che ci sta attendendo.
Nel Rito Ambrosiano l’antifona di ingresso della Celebrazione odierna ha il seguente testo:
“In excelso throno vidi sedere virum,
quem adorant multitudo Angelorum, psallentes in unum:
et ecce, cujus imperium non exterminabitur.”
(Nel trono eccelso vidi sedere un Uomo,
che la moltitudine di Angeli adorava, cantando in coro:
ed ecco, il suo dominio non finirà mai).
La musica allegata, in Canto Ambrosiano, è tratta dall’Antiphonale Missarum Iuxta Ritum Sanctæ Ecclesiæ Mediolanensis, pubblicato a Roma nel 1935, che, ad oggi, è l’unico libro “ufficiale” di Canto Ambrosiano per la Celebrazione Eucaristica. L’interpretazione, dal vivo, è dalle Cappella Musicale del Duomo di Milano alla Celebrazione Pontificale dell’8 gennaio 2023.
Buona domenica e un caro saluto.