Liturgia&Musica

Solennità di Maria santissima Madre di Dio

di Massimo Palombella

Nel Calendario del Rito Romano, fino al 1962 nella giornata odierna si celebrava la Solennità della Circoncisione di Gesù. Papa Giovanni XXIII mutò questa Solennità definendola semplicemente “Ottava della Natività del Signore” pur rimanendo invariato il brano evangelico a ricordo della circoncisione di Gesù.
Nel 1969, con la pubblicazione del calendario rinnovato da parte di Papa Paolo VI la festa assunse la denominazione di “Maria santissima Madre di Dio” essendo stata abolita la festa della Divina Maternità di Maria dell’11 ottobre. Questa nuova solennità racchiude in sé anche il ricordo del Santissimo nome di Gesù, festa celebrata nella domenica tra il 2 e il 5 gennaio.
Il Rito ambrosiano ha mantenuto in questo giorno la solennità della Circoncisione del Signore poiché la solennità di Maria santissima Madre di Dio ricorre nella sesta domenica di Avvento con l’appellativo di “Divina Maternità della Beata Vergine Maria” o “Domenica dell’Incarnazione”.

Dio fatto uomo si sottopone alla prassi della cultura in cui si è incarnato, e otto giorni dopo la nascita viene circonciso entrando giuridicamente a far parte del popolo ebraico.
Solo nella prospettiva dell’Incarnazione comprendiamo perché Maria può essere solennemente chiamata “Madre di Dio” (posizionandoci così all’origine di tutti i dogmi mariani compresi nel corso della storia), di un Dio che ha assunto tutta la vicenda umana, compreso il crescere nel grembo di una donna, il nascere, il sottoporsi ad una specifica cultura, il maturare nella comprensione di sé con i ritmi umani e in una famiglia

Questo Dio è il Dio cristiano che, se davvero incontrato esistenzialmente nella nostra vita, conduce lentamente ognuno di noi alla realtà, alla necessaria comprensione di sé, ad una sana concretezza, a non fuggire dalla storia, a riconoscerlo e incontrarlo in ogni persona, a fare il proprio lavoro con professionalità, a non fuggire i problemi, a non confondere la verità, la giustizia e la misericordia con uno sterile “buonismo” volto solo a stare perversamente tranquilli… In sostanza incontrare il Dio Cristiano significa comprendere che lo stesso Dio e la verità di me mi attendono solo e soltanto nella storia, nella realtà, proprio perché qui – e solo qui – Dio si è rivelato.

Nel Rito Ambrosiano, l’antifona di ingresso, l’Ingressa della Celebrazione odierna (Solennità della Circoncisione del Signore) ha seguente testo:
“ In conspectu gentium nolite metuere;
vos enim in cordibus vestris adorate et timete Dominum,
angelus enim eius vobiscum est”.

(Non temete di fronte ai pagani.
Perché in cuor vostro adorate e temete il Signore,
perché il suo Angelo è con voi).

La musica allegata, in Canto Ambrosiano è tratta dall’Antiphonale Missarum Iuxta Ritum Sanctæ Ecclesiæ Mediolanensis, pubblicato a Roma nel 1935, che, ad oggi, è l’unico libro “ufficiale” di Canto Ambrosiano per la Celebrazione Eucaristica. L’interpretazione, dal vivo, è dalle Cappella Musicale del Duomo di Milano alla Celebrazione Capitolare del 1° gennaio 2023.

Buona Solennità, auguri di un nuovo e fecondo anno 2024 e un caro saluto.