Liturgia&Musica

XXXIV Domenica del Tempo Ordinario. Solennità di Cristo Re dell’Universo/A

di Massimo Palombella

Mosaico della basilica di Santa Sofia a Costantinopoli: Cristo Pantocratore con i donatori l’imperatore Costantino IX e sua moglie Zoe.

La festa odierna, che conclude l’Anno Liturgico, fu istituita da Papa Pio XI l’11 dicembre del 1925 con l’Enciclica “Quas Primas”.

La “regalità” che oggi celebriamo, è, paradossalmente, forte e debole. Infatti tutta la forza, l’onnipotenza del Dio cristiano si ferma, non procede davanti alla nostra libertà. Noi celebriamo allora la regalità di un Dio umiliato, schiaffeggiato, sputacchiato, messo in croce… un Dio che si è fermato, consegnato davanti alla nostra libertà. Eppure questa evidente debolezza porta con sé una forza silenziosa e invincibile. È la forza che ha fatto lasciare a Pietro il suo piccolo mondo di pescatore per seguire Gesù, che ha fatto scendere Zaccheo dal sicomoro e dare la metà dei suoi beni ai poveri, che ha fatto abbandonare a Matteo il banco delle imposte per seguire Gesù, che ha portato la peccatrice a rannicchiarsi davanti a Gesù e a lavargli i piedi con le sue lacrime, ad asciugarli con i suoi capelli e cospargerli di olio profumato…

È la stessa forza che continua oggi ad “insidiare” sanamente la mia vita perché non si consumi in una mediocre esistenza senza orizzonti. È una regalità di amore e misericordia che mi attende, che si lascia insultare e disprezzare, che rispetta i miei tempi, le mie debolezze, le mie inadeguatezze, le mie paure, le mie impuntature… ma non molla, non mi abbandona, continua a tendermi la mano per condurmi ad essere la persona che posso e devo essere, a vivere un’esistenza degna di essere vissuta.

L’antifona di ingresso, l’Introito, l’ingressa (nel Rito Ambrosiano) della celebrazione odierna è tratto dall’Apocalisse (Ap 5, 12) con il seguente testo:
“Dignus est Agnus qui occisus est,
acciperer virtutem et divinitatem et sapientiam et fortitudimem et honorem.
Ipsi Gloria et imperium in saecula saeculorum.”

(Degno è l’Agnello che è stato ucciso
di ricevere Potenza, divinità, sapienza, fortezza e onore.
A lui gloria e dominio nei secoli dei secoli).

La musica allegata, in Canto Ambrosiano è tratta dall’Antiphonale Missarum Iuxta Ritum Sanctæ Ecclesiæ Mediolanensis, pubblicato a Roma nel 1935, che, ad oggi, è l’unico libro “ufficiale” di Canto Ambrosiano per la Celebrazione Eucaristica. L’interpretazione, dal vivo, è della Cappella Musicale del Duomo di Milano alla Celebrazione Capitolare del 5 novembre 2023.

Buona domenica e un caro saluto.

× How can I help you?