Liturgia&Musica

XXXIII Domenica del Tempo Ordinario/A

di Massimo Palombella

Willem de Poorter (1608-1668), “Parabola dei talenti” (particolare), Narodni Galerie, Praga

Nel Vangelo di oggi (Mt 25,14-30) Gesù, con la parabola dei talenti, ci sfida silenziosamente in una dimensione molto profonda della nostra vita. Infatti, è interessante notare che il servo che non produce nulla con il talento ricevuto (e probabilmente di tutti i servi era il più capace, il più intelligente, proprio per aver ricevuto “solo” un talento e quindi, di tutti, era quello più “sfidato”) si giustifica dicendo che ha avuto “paura”.

La paura può divenire in modo impercettibile l’unico vero criterio decisionale della nostra vita. Ho paura di sbagliare, di fallire, del giudizio degli altri, di legarmi… Di “osare”. E anche se una volta sono stato capare di vincere la paura, e mi sono laureato, sposato, ho avuto dei figli, ho iniziato un nuovo lavoro… La paura insidia la mia vita tentandomi continuamente verso un’esistenza mediocre.

Per vivere in pienezza, per far fruttificare i talenti, dovrò essere capace di andare oltre gli orizzonti di un’educazione ricevuta, oltre le consolidate consuetudini che mi fanno stare tranquillo e al sicuro, oltre le acquisite certezze accademiche, oltre la nozione di “bene” e di “male” ricevuta… In sostanza, è solo “oltre” che Dio mi attende, e per fare questo passo, ad ogni età della vita, mi ritrovo a fare i conti con la paura, ad essere tentato dalla paura che molto spesso mi inganna e paralizza con cose puntualmente vere, ma ordinate in modo falso.

Potrei ritrovarmi prigioniero della paura, e vi rimarrò tale fino a quando non chiamerò per nome la mia paura, fino a quando non avrò l’umiltà di chiedere aiuto e di fidarmi. Esattamente qui il Signore attende con infinita misericordia ognuno di noi per donarci una vita vera, una vita degna di essere vissuta.

L’antifona di Comunione della celebrazione odierna è tratta dal capitolo 25 del Vangelo di Matteo (Mt 25, 20. 21) con il seguente testo:
“Domine, quinque talenta tradidisti mihi:
ecce, alia quinque superlucratus sum.
Euge, serve fidelis, quia in pauca fuisti fidelis,
supra multa te constituam:
intra in gaudium Domini tui.”

(Signore, mi hai consegnato cinque talenti,
ecco, ne ho guadagnati altri cinque.
Bene, servo fedele, poiché sei stato fedele nel poco,
ti costituirò su molto,
entra nella gioia del tuo Signore).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. La traccia musicale si trova su YouTube dove non ci sono indicazioni circa l’interpretazione.

Buona domenica e un caro saluto.

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