Liturgia&Musica

Solennità di Tutti i Santi

di Massimo Palombella

Jenaro Pérez Villaamil, Il portico della gloria della Cattedrale di Santiago de Compostela, 1849 (Palacio de la Moncloa, Madrid)

Celebrare la festa odierna significa darci del tempo per riflettere sulla reale qualità della nostra vita. Infatti, la “santità” rappresenta un cammino verso la pienezza di umanità, un cammino che Gesù traccia con chiarezza nel Vangelo di oggi (Mt 5,1-12a), le Beatitudini. L’essere poveri, miti, affamati e assetati di giustizia, misericordiosi, puri di cuore… Tutto ciò rappresenta una precisa scelta nella nostra vita, una lenta conversione di come leggiamo, giudichiamo e ci atteggiamo davanti alla realtà. La “santità” non è allora solo un faticoso costruire un futuro di felicità, di pienezza che gusteremo – forse – dopo la morte, ma già ora iniziare a vivere in felicità e pienezza attraverso le nostre concrete scelte di ogni giorno.

L’antifona di Offertorio della celebrazione odierna è tratta dal libro della Sapienza (Sap 3, 1. 2 .3) con il seguente testo:
“Justorum animae in manu Dei sunt, et non tanget illos tormentum malitiæ.
Visi sunt oculis insipientium mori; illi autem sunt in pace.”

(Le anime dei giusti sono nella mano di Dio e non li toccherà nessun tormento di male;
agli occhi degli insensati è parso che morissero, ma essi sono nella pace).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. Interpretazione dei The Benedictine Monks of St. Pierre.

Buona Domenica e un caro saluto.

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