Liturgia&Musica

XXV Domenica del Tempo Ordinario/A

di Massimo Palombella

Jacob de Wet (1632–1675), Parabola dei lavoratori della vigna, fine sec. XVII
(Museo di Belle Arti, Budapest)

Nel Vangelo di oggi (Mt 20, 1-16) Gesù, volendo descrivere una volta di più il “regno dei cieli”, narra la parabola dei lavoratori nella vigna.

“Lavorare nella vigna” può essere inteso come una vita collocata, una vita dove le cose fondamentali sono comprese e dove, all’interno di un sano processo, queste cercano di tradursi in realtà.

È il Signore che ci chiama a “lavorare nella vigna”, ma, allo stesso tempo, “lavorare nella vigna” è anche un profondo e sano bisogno.

Gesù, in questa semplice e curiosa parabola, tocca con discrezione un insoluto della nostra vita, e cioè il fatto che alcune persone collocano bene e velocemente la propria esistenza, e altre no. Ma, più profondamente, viene messo davanti a noi il fatto che, nella nostra vita personale, portiamo dei pesi, delle “lentezze”, delle difficoltà che non abbiamo scelto e neanche meritato, ma semplicemente ci siamo ritrovati ad avere. Altre persone, invece, senza averlo scelto o meritato, si ritrovano strade spianate, e poche difficoltà.

Non sappiamo perché questo succede, abbiamo però la certezza che il Signore ci chiama ad una vita collocata, ad una “vita in abbondanza”, a “lavorare nella sua vigna”, e che ci ricompenserà indipendentemente dal tempo che abbiamo speso nella sua vigna.

Rimane insoluto il perché alcuni lavorano dal mattino e altri solo dalle cinque del pomeriggio ma, insieme, resta la certezza di una ricompensa che guarda il cuore, che vede il nostro sano bisogno di una vita collocata, e non lo delude.

L’antifona di Offertorio della Celebrazione odierna è tratta dal Salmo 137 (Sal 137, 7) con il seguente testo:
“Si ambulavero in medio tribulationis, vivificabis me, Domine:
et super iram inimicorum meorum extendes manum tuam,
et salvum me fecit dextera tua.”

(Se camminerò nella tribolazione tu mi darai vita, Signore,
stenderai la tua mano sull’ira dei miei nemici;
ed ecco la tua destra mi ha salvato).

La musica allegata è di Orlando di Lasso (1532-1594), e proviene “Magnum opus musicum” pubblicato da Nicolai Henrici a Monaco nel 1604. L’interpretazione è affidata a “Pomerium”. Il brano musicale è contenuto nel CD “Orlande De Lassus: Motets & Magnificat” edito da “Old Hall Recordings” nel 2008.

Buona domenica e un caro saluto.

 

× How can I help you?