Liturgia&Musica

XXI Domenica del Tempo Ordinario/A

di Massimo Palombella

Perugino, Consegna delle chiavi a Pietro, affresco, 1481-1482 (Cappella Sistina, Vaticano)

Nel Vangelo di oggi (Mt 16, 13-20) Gesù pone una domanda essenziale ai suoi discepoli, “voi chi dite che io sia”, e alla risposta di Pietro “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”, conferisce immediatamente allo stesso Pietro una profonda identità, un grande orizzonte: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa…”.

La domanda di Gesù ai suoi discepoli è oggi rivolta ad ognuno di noi e, se siamo capaci di dare una risposta “personale”, di definire personalmente qualcosa di Dio, oltre la cultura nella quale viviamo, oltre le credenze di una educazione ricevuta, guadagniamo qualcosa di vero e profondo circa la nostra identità.

In questo cointesto è interessante ricordare il primo incontro di Pietro con Gesù, narrato dall’evangelista Luca (Lc 5, 1-11). Pietro, nel modo in cui in quel preciso momento era capace, si fida di Gesù e, “sulla sua parola getta le reti”, nonostante tutta la notte non avesse pescato nulla. In questa vicenda, Gesù, volendo stabilire una relazione personale con Pietro, non “violenta” la sua vita, non gli chiede qualcosa di estraneo a lui… Gli chiede di continuare ad essere un pescatore, ma non più di pesci, di uomini. Semplicemente allarga i suoi orizzonti, gli permette di iniziare un cammino che lo condurrà ad essere la pietra sulla quale si edificherà la Chiesa.

Spesso crediamo che l’ingresso del Signore nella nostra vita costituisca una rinuncia a tante cose. La vera presenza del Signore nella nostra esistenza è, al contrario, un allargamento dei nostri orizzonti, un essere condotti dolcemente alla verità della nostra esistenza, a divenire ogni giorno di più le persone che possiamo e dobbiamo essere.

Il Graduale della Celebrazione odierna è tratto dal Salmo 91 (Sal 91, 2. 3) con il seguente testo:

“Bonum est confiteri Domino: et psallere nomini tuo, Altissime.
Ad annuntiandum mane misericordiam tuam: et veritatem tuam per noctem.”

(È bene lodare il Signore e salmeggiare al tuo nome, Altissimo.
Per annunziare al mattino la tua misericordia e la tua verità lungo la notte).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è della “Nova Schola Gregoriana” diretta da Alberto Turco.

Buona domenica e un caro saluto.

× How can I help you?