Liturgia&Musica

Solennità di Maria assunta in cielo

di Massimo Palombella

Salvatore Toretti, Assunzione della Beata Vergine al Cielo”, 2005 (Cattedrale di Oria, BR)

Celebrare la festa odierna significa aprire una fessura, far entrare un po’ di luce nella profonda stanza interiore dove facciamo le nostre scelte, decidiamo in relazione a impliciti criteri, modelliamo – forse senza rendercene sempre conto – quel volto che avremo per sempre.

Dire che Maria è assunta in cielo significa affermare il valore della nostra vita storica, non come qualcosa da fuggire, ma come il luogo dove attraverso la nostra libertà, le nostre scelte di ogni giorno scolpiamo lentamente la nostra eternità.

Quel corpo che avremo in quella dimensione dove non ci sarà più spazio e tempo sarà la nostra storicità trasfigurata. Il nostro desiderare, il nostro bisogno di senso, il nostro amare, il nostro essere amati, il nostro continuo lavorare interiormente, soffrire e gioire per realizzare qui ed ora le persone che possiamo e dobbiamo essere… Tutto ciò lo porteremo per sempre con noi, sarà il nostro essere, il nostro volto, e troverà compimento, definitività, “vita in abbondanza” per sempre.

L’antifona di Offertorio della Celebrazione odierna ha il seguente testo:
“Assumpta est Maria in coelum:
gaudent angeli, collaudantes benedicunt Dominum, alleluia.”

(Maria è stata assunta in cielo,
gioiscono gli Angeli e lodandolo benedicono il Signore, alleluia).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è della Choralschola der Wiener Hofburgkapelle dirett da Hubert Dopf. La traccia musicale è reperibile nel CD “Gregorian Chant for the Church Year” pubblicato da Universal International Music B.V. nel 1997.

Buona Solennità dell’Assunta, buon Ferragosto e un caro saluto.

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