XIX Domenica del Tempo Ordinario/A
di Massimo Palombella
Nel Vangelo di oggi (Mt 14, 22-33) è narrata l’interessante vicenda dei discepoli sulla barca agitata dalle onde e di Gesù che va verso di loro camminando sulle acque. In questa narrazione è ricorrente la parola “paura”. I discepoli, vedendo Gesù camminare sulle acque, gridano dalla paura e lo stesso Gesù parla loro dicendo “coraggio, non abbiate paura”. Pietro, mentre camminava sulle acque andando verso Gesù, si impaurisce ed inizia ad affondare.
La “paura” è un dato costante nella nostra vita al punto che la stessa architettura della nostra esistenza è inevitabilmente plasmata dalle nostre paure che, in modo silenzioso e impercettibile, orientano e condizionano tante nostre scelte.
La paura di cosa pensano gli altri, di fallire, della solitudine, di legarmi, di non essere mai all’altezza… Sono realtà che ognuno di noi, in modi diversi connessi con la propria storia personale, si ritrova, e non può, se è onesto, negare.
Se la nostra relazione con il Signore è autentica lentamente siamo condotti ad incontrare le nostre paure per trasformarle nelle migliori delle nostre risorse. Ma, se impariamo a non fuggire davanti alle nostre paure, possiamo lentamente comprendere che il Signore ci ha proprio incontrato e amato attraverso le nostre paure, attraverso ciò che con facilità evitiamo perché destabilizza la nostra vita, o forse disturba una certa idea di equilibrio che in modo illusorio ci siamo costruiti.
Dentro le nostre paure abita la nostra forza, la nostra vera identità, e il Signore ci attende esattamente li, nel cuore della nostra intimità per incontrarci senza difese ed amarci come davvero abbiamo bisogno.
L’antifona di Offertorio della Celebrazione odierna è tratta dal Salmo 30 (Sal 30, 15, 16) con il seguente testo:
“In te speravi, Domine; dixi:
Tu es Deus meus, in manibus tuis tempora mea.”
(In te ho sperato, Signore;
ho detto: “Tu sei il mio Dio, nelle tue mani sono i miei giorni”).
La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. Interpretazione: The Vienna Pro Musica Choir.
Buona Domenica e un caro saluto.