XVII Domenica del Tempo Ordinario/A
di Massimo Palombella
Nel Vangelo di oggi (Mt 13, 44-52) Gesù, per descrivere il “regno dei cieli”, continua a parlare in parabole.
Il “regno dei cieli”, di cui il Vangelo ci parla rappresenta sostanzialmente ciò che una persona può davvero desiderare dalla vita. Il “regno dei cieli” è allora una vita piena di senso, un’esistenza dove mi sento amato, riconosciuto, dove posso amare, dove tutto è sanamente collocato, dove non ci sono più “rancori” o vendette da fare… Dove tutto – non senza fatica e sofferenza – è rappacificato.
Il “regno dei cieli” si compie nella nostra vita con un lento cammino dove, esercitando il discernimento, il distinguere i pesci buoni da quelli cattivi (l’unica istanza che permette ai nostri atti di essere umani), identifichiamo quell’amore, quella “perla preziosa” che ci abilita a vendere tutti i nostri averi, a divenire persone libere ad entrare nella realtà della vita. Tutto ciò è consegnarsi, affrontare le nostre paure, trasformare i nostri bisogni in risorse, sperimentare la “vita in abbondanza”.
L’antifona di Offertorio della Celebrazione odierna è tratta dal Salmo 29 (Sal 29,2-3) con il seguente testo:
“Exaltabo te, Domine, quoniam suscepisti me,
nec delectasti inimicos meos super me:
Domine clamavi ad te, et sanasti me.”
(Ti esalterò, Signore, perché mi hai accolto
e non hai fatto gioire i miei nemici su di me:
Signore, ho gridato a te e tu mi hai guarito).
La musica allegata è di Alessandro Scarlatti (Manoscritto I-Baf 443, 2v-4r). L’interpretazione è della Cappella Musicale del Duomo di Milano alla Celebrazione Capitolare di domenica 11 giugno 2023.
Buona domenica e un caro saluto.