XVI Domenica del Tempo Ordinario/A
di Massimo Palombella
Nel Vangelo di oggi (Mt 13, 24-43) Gesù nuovamente parla in parabole per descrivere il “regno dei cieli” che possiamo identificare come pienezza di umanità, compimento del desiderio, come tutto ciò che cerchiamo al fine di una vita piena, realizzata dove il nostro bisogno di essere riconosciuti, di amare e di essere amati vivono e vivificano la nostra esistenza.
Le parabole che Gesù narra, per realizzare, compiere il “regno dei cieli” richiedono il discernimento, la capacità di leggere, comprendere la realtà per operare quelle fondamentali scelte in ordine alla verità della nostra vita. Distinguere il grano e la zizzania, avere la pazienza che crescano insieme, scoprire con il tempo che ciò che credevamo zizzania si rivela essere grano e, al contrario, ciò che ritenevamo grano si mostra, con il tempo, zizzania.
In sostanza, la relazione con il vero Dio, ci conduce ad investire tutte le nostre risorse per vivere, a divenire capaci di discernimento e cioè di veri atti umani. La relazione con il vero Dio ci sprona alla pienezza di umanità, ad andare oltre quei limiti che abbiamo codificato per una apparente pace, ci conduce dolcemente e fermamente alla vita in abbondanza, che è ciò che desideriamo in ogni nostra scelta.
L’antifona di Comunione della Celebrazione odierna è tratta dal Salmo 50 (Sal 50, 21) con il seguente testo:
“Acceptábis sacrificium iustítiæ,
oblatiónes et holocáusta, super altáre tuum, Dómine.”
(Accetterai il sacrificio di giustizia,
le oblazioni e gli olocausti, sul tuo altare, Signore).
La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. La traccia musicale si trova su YouTube dove non sono presenti indicazioni circa l’interpretazione.
Buona domenica e un caro saluto.