Liturgia&Musica

XIV Domenica del Tempo Ordinario/A

di Massimo Palombella

ignoto, Gesù insegna, mosaico VI secolo dC, Basilica di Sant’Apollinare (Ravenna,iItaly)

Nel Vangelo di oggi (Mt 11, 25-30) Gesù parla di “sapienti e dotti” e di “piccoli” in relaziona alla capacità di comprendere la rivelazione di Dio.

Oltre ad una facile e ingenua comprensione ideologica delle parole di Gesù – e ogni ideologia ha sempre il bisogno di contrapporre in modo sterile la realtà – tutti siamo nella situazione di poter essere negativamente “sapienti e dotti” e positivamente “piccoli”, non in relazione alla cultura, agli studi fatti, al lavoro che facciamo… Ma solo e soltanto in ordine ad un nostro atteggiamento interiore. Infatti, la ricerca di cose “certe e sicure” condotta con una modalità sistematica ed esclusiva può condurci impercettibilmente ad essere quei “sapienti e dotti” di cui parla Gesù. Le cose “certe e sicure”, se non vigiliamo, riducono il nostro orizzonte, spengono la curiosità, non ci fanno più sperimentare, catalizzano le nostre migliori energie nella ricerca di una ingannevole pace che non ha alcun contatto con la realtà.

I “piccoli” di cui parla Gesù sono coloro che, non senza fatica, continuano a studiare ed aggiornarsi, cambiano idea e cercano di ricollocarsi quando la realtà smentisce i propri progetti, maturano, in un cammino – che non è sempre lineare – quell’atteggiamento inclusivo che solo permette di vivere nella realtà.

In sostanza, tutti siamo tentati – ed ognuno in modo puntuale nelle proprie debolezze – a costruirci una sorta di “bolla” dove tutto è collocato, dove c’è una risposta per ogni domanda e dove, paradossalmente, alcune domande non possono esserci. Il Signore continuamente spacca le nostre “bolle”, ci prende per mano e ci conduce alla realtà, dove solo possiamo davvero incontrarlo e sperimentare la “vita in abbondanza”.

L’Alleluia in Canto Gregoriano della Celebrazione odierna ha il versetto tratto dal Salmo 47 (Sal 47, 2) con il seguente testo:
“Magnus Dominus. et laudabilis valde, in civitate Dei, in monte sancto eius.”

(Grande è il Signore e degno di grande lode nella città di Dio, sul suo monte santo).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è della Schola Gregoriana Pragensis.

Buona Domenica e un caro saluto.

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