Liturgia&Musica

Festa della Santa Trinità/A

di Massimo Palombella

Masaccio, Trinità (1425-27), affresco nella Basilica di Santa Maria Novella, Firenze

La Celebrazione odierna, invitandoci a riflettere sull’identità di Dio ci conduce a soffermarci sulla nostra identità in quanto creati ad immagine di Dio.

Il Dio cristiano è relazione di amore nella libertà. Il nostro essere in relazione, il nostro bisogno di amare ed essere amati, la nostra libertà che ci permette di autodeterminarci oltre ogni ideologico grande burattinaio, sono quei dati costitutivi del nostro esistere che in essenza dicono il nostro essere ad immagine di Dio. Queste profonde e costitutive caratteristiche ci sono date ed è nostro compito farle crescere, personalizzarle, appropriarcene perché la nostra umanità possa vivere pienamente. Non possiamo rinunciare alla relazione, all’amare, non possiamo privarci della libertà attraverso quelle piccole e grandi scelte che lentamente scolpiscono il nostro vero volto, quel volto che sarà la nostra identità per sempre, oltre il tempo e lo spazio.

L’antifona di Offertorio della Celebrazione odierna è tratta dal libro di Tobia (cf. Tb 12, 6) con il seguente testo:
“Benedictus sit Deus Pater, unigenitusque Dei Filius, Sanctus quoque Spiritus,
quia fecit nobis cum misericordiam suam.”

(Sia benedetto Dio Padre e l’unigenito Figlio di Dio e lo Spirito Santo,
perché ci ha mostrato la sua misericordia).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. La traccia musicale è reperibile su YouTube, dove non sono presenti indicazioni circa l’interpretazione.

Buona domenica e un caro saluto.

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