Liturgia&Musica

VI Domenica di Pasqua/A

di Massimo Palombella

La Pentecoste, mosaico XII sec (Duomo di Monreale)

Nel Vangelo di oggi (Gv 14, 15-21) Gesù dice ai suoi discepoli: “Voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete”.

Vedere Dio, abilitare lentamente i nostri occhi interiori a cogliere la presenza di Dio nelle trame della nostra vita personale, nelle vicende che accadono, è ciò che ci permette di “vivere davvero”.

Dio ci attende “oltre”. Oltre la nostra rabbia e violenza che sempre genera dai nostri dolori non riconosciuti, oltre il nostro reagire, oltre gli schemi che ci tranquillizzano ma, sostanzialmente, non ci permettono di vivere, oltre i limiti che ci imponiamo per la paura della realtà.

Solo “oltre” possiamo vedere Dio, il vero Dio che ci attende per volerci bene come davvero abbiamo bisogno, per farci gustare la “vita in abbondanza”.

L’antifona di Offertorio di oggi è tratta dal Salmo 65 (Sal 65, 8.9.20) con il seguente testo:
“Benedicite, gentes Dominum Deum nostrum
et obaudite vocem laudis eius,
qui posuit animam meam ad vitam
et non dedit commoveri pedes meos.
Benedictus Dominus, qui non amovit deprecationem meam,
et misericordiam suam a me, alleluia.”

(Benedite, popoli, il Signore Dio nostro
e fate udire la voce della sua lode,
di lui che ha messo in salvo la mia vita
e non ha lasciato che vacillassero i miei piedi.
Benedetto il Signore che non ha respinto la mia preghiera
né ha ritirato da me la sua misericordia, alleluia).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. La traccia musicale è reperibile su YouTube dove non sono presenti indicazioni circa l’interpretazione.

Buona domenica e un caro saluto.

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