Liturgia&Musica

III Domenica di Pasqua/A

di Massimo Palombella

Nel Vangelo di oggi (Lc 24, 13-35) viene narrato il celebre incontro di Gesù con i discepoli di Emmaus.

È interessante notare come gli stessi discepoli riconoscono che “ardeva il loro cuore” mentre Gesù conversava con loro.

Il riconoscere dove “arde” il nostro cuore è una questione cruciale per la qualità e la stabilità della nostra vita. Infatti, spesso il “cuore” precede l’intelligenza della realtà, e solo riconoscendo questo, e quindi compiendo un atto di intelligenza, di comprensione ordinata, permettiamo al nostro “cuore”, al nostro “ardere” di esprimersi in verità e pienezza.

Rimanere in contatto con il nostro “ardere”, cercare, quanto lo smarriamo, il nostro “ardere” ci mantiene vivi, migliore la nostra vita, ci raffina sempre di più, ci permette di affrontare le difficoltà, di essenzializzare la nostra vita, di scoprire e relazionarci sempre di più con il vero Dio che ci attende per rendere sempre di più piena e autentica la nostra esistenza.

L’antifona di Offertorio della celebrazione odierna è tratta dal Salmo 145 (Sal 145, 2) con il seguente testo:
“Lauda, anima mea, Dominum:
laudabo Dominum in vita mea:
psallam Deo meo, quamdiu ero, alleluia.”

(Loda il Signore, anima mia:
Loderò il Signore finché ho vita,
canterò inni al mio Dio finché esisto, alleluia).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è del Consortium Vocale Oslo diretto da Alexander M. Schweitzer. La traccia musicale è reperibile nel CD “Resurrexi. Eastern In Gregorian Chant” pubblicato nel 2020.

Buona domenica e un caro saluto.

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