Pasqua di Risurrezione/A
di Massimo Palombella
La Risurrezione non è qualcosa che dall’esterno, quasi magicamente, cambia la nostra vita.
La Risurrezione ci appartiene, è in ogni nostra fibra, e impastata nelle nostre relazioni ancestrali, ha il suo DNA scritto nelle pieghe della nostra storia personale, è presente nelle nostre ferite che tanto ci fanno soffrire, esattamente come era presente nelle ferite inflitte a Gesù, a tal punto che contempliamo il Cristo “Pantocrator” con i segni della sua passione.
Nella nostra vita la Risurrezione è un non scontato processo che origina da un incontro esistenziale capace di costituire un’indelebile relazione “salvifica” dove, non senza fatica, ribellioni e sofferenze, il Signore ci conduce dolcemente e fermamente alla verità.
La Risurrezione è un grande e lento cammino che ci abilita ogni giorno di più ad essere pronti all’incontro della nostra vita dove vedremo Dio “faccia a faccia” e in Lui, definitivamente, ci riconosceremo.
Nella Veglia Pasquale del Rito Romano e Ambrosiano (rispettivamente, il Salmo Responsoriale dopo la VII lettura e il Canto dopo la VI lettura) è presente il salmo 41 con il seguente testo:
“Sicut cervus desiderat ad fontes aquarum, ita desiderat anima mea ad te, Deus.”
(Come un cervo brama le sorgenti d’acqua, così la mia anima brama Te, o Dio).
La musica allegata è di Giovanni Pierluigi da Palestrtina (Liber II Motectorum Quatuor Vocum [Mediolani, Apud Franciscum & Hæredes Simonis Tini 1587]). L‘interpretazione, dal vivo, è della Cappella Musicale del Duomo di Milano al concerto tenutosi a all’Auditorium di Milano il 3 aprile 2023.
Buona Pasqua di cuore.