Liturgia&Musica

III Domenica di Avvento/A

di Massimo Palombella

Mosaico di Giovanni il Battista, nella Basilica di Santa Sofia in Istanbul (12. Jh.) con la scritta greca Ό άγιος Ιω[άννης] ό Πρόδρομος “San Giovanni il Precursore”
La domenica attuale è chiamata “Gaudete” dalla prima parola dell’Introito, il cui testo (Gaudete in Domino semper: iterum dico, gaudete. Dominus enim prope est) è tratto dal capitolo quarto della Lettera di Paolo Apostolo ai Filippesi (Fil 4,4.5). Oggi il colore dei paramenti è rosaceo (come nella domenica “Laetare” in quaresima), per indicarci plasticamente che il Natale è prossimo, che il Signore è vicino e che per questo dobbiamo rallegrarci.

Nel Vangelo di oggi (Mt 11, 2-11) Giovanni il Battista, in carcere, manda i suoi discepoli a chiedere a Gesù: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”.
È una domanda che rivela un atteggiamento di ricerca, di attesa, atteggiamento che appartiene profondamente a tutti coloro i quali desiderano vivere in pienezza, vogliono dare compimento alla loro vita.
È la stessa domanda che una persona corretta si pone in un rapporto di coppia: “è questa la donna, l’uomo della mia vita o devo attendere, cercare altro”; la stessa domanda di fronte ad un’importante scelta esistenziale: “è questa la strada che devo percorrere o devo cercare altro?”.
È la domanda fondamentale della vita ad ogni età, e solo il lasciarle spazio ci assicura quel processo che rende davvero umana la nostra esistenza, e cioè il “discernimento”. Attraverso questo cammino impariamo ad andare “oltre” il nostro piccolo orizzonte, “oltre” i nostri puntuali bisogni, “oltre” la paura ricorrente capace di paralizzare la nostra vita, “oltre” quelle debolezze che abbiamo deciso essere insormontabili.
Lasciare spazio a questa domanda è riconoscere che la realtà è infinitamente più grande della nostra comprensione, ed è proprio nelle dinamiche innestate da questa domanda che Dio, il vero Dio ci attende per condurci dolcemente alla verità di noi, ai nostri veri orizzonti (ben più ampi di quelli che ordinariamente ci definiamo), alla “vita in abbondanza”.

L’antifona di Offertorio della celebrazione odierna è tratta dal Salmo 84 (Sal 82, 2) con il seguente testo:
“Benedixisti, Domine, terram tuam,
avertisti captivitatem Jacob.
Remisisti iniquitatem plebis tuae.”

(Hai benedetto, Signore, la tua terra,
hai tolto la schiavitù di Giacobbe;
hai perdonato l’iniquità del tuo popolo).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è della “Cappella Gregoriana” e la traccia musicale è rintracciabile nel CD “Chant: Gregorian Christmas Meditation” edito da Cobra Entertainment LLC nel 2014.

È interessante confrontare l’antifona di Offertorio Gregoriana con quella Ambrosiana (che si esegue nella IV domenica dell’Avvento Ambrosiano)

Per quanto compete il Rito Ambrosiano, la musica allegata, in Canto Ambrosiano, è tratta dall’Antiphonale Missarum Iuxta Ritum Sanctæ Ecclesiæ Mediolanensis, pubblicato a Roma nel 1935. L’interpretazione è della Cappella Musicale del Duomo di Milano alla Celebrazione nella Quarta Domenica di Avvento il 4 dicembre 2022.

Buona domenica e un caro saluto.

 

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