Liturgia&Musica

XXXII Domenica del Tempo Ordinario/C

di Massimo Palombella

Catacombe di Priscilla, Il Buon Pastore (III secolo d.C.)

Nel Vangelo di oggi (Lc 20, 27-38) Gesù, rispondendo ai sadducei, ritorna nuovamente sulla nostra relazione con Dio. Infatti, affermando che “Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui” sfida ognuno di noi sul tipo di relazione che abbiamo con Dio e, più in profondità, sulla reale esistenza del Dio nel quale diciamo di credere.

Un Dio che non sfida sanamente la mia vita, che non mi conduce “oltre”, che non mi sprona ad essere una persona migliore, che non mi porta ad accettarmi, volermi bene, avere un’immagine reale di me, che non mi conduce ad accorgermi che esiste qualcosa fuori dal mio mondo… Questo dio fondamentalmente non esiste, è una mia invenzione per illudermi di stare bene, o un retaggio inutile di un’educazione ricevuta.

Il vero Dio mi chiede una relazione, un rapporto di fiducia, una consegna per rendermi ogni giorno di più una persona “viva”, capace di vivere nella realtà, abile a compiere quelle necessarie separazioni che solo mi permettono di personalizzare la vita, di vivere nella verità, di gustare la “vita in abbondanza”.

L’antifona di Comunione della Celebrazione odierna è tratta dal Salmo 22 (Sal 22, 1. 2) con il seguente testo:
“Dominus regit me, et nihil mihi deerit;
in loco pascuæ ibi me collocavit, super aquam refectionis educavit me”.

(Il Signore è mio pastore e niente mi mancherà;
mi ha posto in un pascolo e mi ha condotto presso un’acqua che dà vita).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione, dal vivo, è del Coro della “Basilica of the Sacred Heart, Notre Dame” (Indiana) l’8 novembre 2015.

Buona domenica e un caro saluto.

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