XXIV Domenica del Tempo Ordinario/C
di Massimo Palombella
Nel Vangelo di oggi (Lc 15, 1-32) Gesù narra la celebre parabola del Padre misericordioso nella quale ci viene mostrata la vera identità del Dio cristiano.
La comprensione esistenziale del vero Dio è un lento cammino che, se è autentico, ci conduce inevitabilmente alla conoscenza di noi stessi. L’immagine di Dio che codifichiamo nella nostra esistenza è sostanzialmente condizionata dalle nostre relazioni ancestrali. Possiamo allora percepire Dio lontano, irraggiungibile, vendicativo, non curante di noi, sempre pronto a giudicarci. E proprio in relazione alla nostra percezione di Dio codifichiamo una sorta di personale “religiosità” dove, ad esempio,dobbiamo espiare, essere sempre all’altezza, essere attenti a non offendere Dio, privarci delle cose più belle per avere la benevolenza di Dio.
Gesù ci offre la possibilità di liberarci lentamente da tutto questo, che tanto ci pesa e consuma le nostre migliori energie. Il Dio che ci rivela va assolutamente “oltre” i nostri irrisolti ancestrali ed è capace di condurci “oltre” le prigioni che questi ci impongono.
Il Dio cristiano ci desidera, ci attende ogni giorno scrutando l’orizzonte, ci corre incontro “oltre” ogni nostra debolezza, ci attende proprio nei nostri “irrisolti” per guarirci e condurci “oltre”,verso le persone che possiamo, dobbiamo e siamo chiamati ad essere.
L’antifona di Offertorio della Celebrazione odierna è tratta dal Capitolo 32 del libro dell’Esodo (Es 32, 11-14) con il seguente testo:
“Precatus est Moyses in conspectu Domini Dei sui, et dixit:
Quare, Domine, irasceris in populo tuo?
Parce irae animae tuae; memento Abraham, Isaac, et Jacob,
quibus jurasti dare terram fluentem lac et mel.
Et placatus est Dominus de malignitate, quam dixit facere populo suo.”
(Supplicò Mosè davanti al Signore e Dio e disse:
Perché, Signore, ti adiri con il tuo popolo?
Trattieni l’ira del tuo animo: ricordati di Abramo, di Isacco e di Giacobbe
ai quali giurasti di dare una terra dove scorrono latte e miele.
E il Signore si placò circa il male che aveva detto di fare al suo popolo).
La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979.
L’interpretazione è della Nova Schola Gregoriana diretta da Luigi Agustoni. La traccia musicale è rintracciabile nel CD “Gaudete in Domino” pubblicato nel 2015 dalla Casa Musicale Eco.
Buona domenica e un caro saluto.