Liturgia&Musica

XXIII Domenica del Tempo Ordinario/C

di Massimo Palombella

Giovanni Andrea De Magistris, Gesù fra gli Apostoli, affresco sec XVI, Chiesa dei Santi Martino e Giorgio (Caldarola)

Nel Vangelo di oggi (Lc 14, 25-33) Gesù definisce un criterio profondo in ordine alla vera qualità della nostra vita.

La vera relazione con il Signore, seguire il Signore realmente richiede la lenta maturazione della capacità di essere “oltre”. “Oltre” la relazione con i nostri genitori, con i nostri fratelli e sorelle, con la nostra moglie, il nostro marito, con i nostri figli, “oltre” la nostra stessa nozione di “vita”.
Essere “oltre” significa operare quella necessaria “separazione” che ci rende capaci di libertà, di distinguere il puntuale affetto dal vero bene. Solo essendo “oltre” possiamo vedere la realtà e vivere nella realtà. Solo essendo “oltre” diveniamo capaci – non senza fatica e sofferenza – di fare scelte per la verità e il vero bene.
È un faticoso e delicato cammino che ci permette gradualmente di distinguere, di separare il ricatto affettivo dall’autentico voler bene, il bisogno di essere amati e riconosciuti dalla verità di noi. Un cammino che ci abilita a cogliere la verità circa i nostri genitori, la nostra moglie, il nostro marito, i nostri figli, noi stessi, per condurci alla vera unità, alla vera integrazione di tutto, a saper voler bene nella realtà, con le cose belle e brutte, con le doti e i limiti di tutti, a saper davvero perdonare, ad iniziare da noi stessi.

L’antifona di Offertorio della Celebrazione odierna è tratta dal capitolo 9 del Libro di Daniele (Dn 9, 4.17.19) con il seguente testo:
“Oravi Deum meum ego Daniel, dicens:
exaudi, Domine, preces servi tui:
illumina faciem tuam super sanctuarium tuum:
et propitius intende populum istum,
super quem invocatum est nomen tuum, Deus.”

(Io, Daniele, pregai il mio Dio dicendo:
Ascolta, Signore, le preghiere del tuo servo:
fa’ splendere il tuo volto sul tuo santuario
e volgiti propizio a questo popolo,
sul quale è stato invocato il tuo nome, Dio).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è della Schola Antiqua diretta da Juan Carlos Asensio Palacios. La traccia musicale è reperibile nel CD “Terribilis Est. Liturgia de la Dedicación de la Iglesia y Rito Visigótico de Consagración del Altar” pubblicato nel 2004 da Pneuma.

Buona domenica e un caro saluto.

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