XX Domenica del Tempo Ordinario/C
di Massimo Palombella
Nel Vangelo di oggi (Lc 12, 49-57) Gesù mette in crisi una certa nozione di “pace”, di “buonsenso” che forse, in modo implicito, culturalmente ci appartiene. Infatti, la “pace” che Gesù non è venuto a portare è esattamente quella dove l’essere, appunto, “in pace” coincide con l’assenza o il rifiuto dei problemi, con lo stare in una situazione di perenne dipendenza, con le “separazioni” fondamentali della vita non fatte. Questo tipo di pace, in una certa cultura, anche ecclesiale, è spesso scambiata per equilibrio, buonsenso, e coloro che in questa situazione sono comodi e, in qualche modo la ricercano, risultano essere le persone di fiducia, quelle più indicate per avere responsabilità.
Gesù ci sfida nel cuore della nostra maturazione umana dicendoci senza mezze misure la vera pace non è una situazione di staticità, ma è una continua conquista frutto di sane – e anche dolorose – separazioni dove devo cercare la verità, il vero bene, e tutto ciò genera inevitabilmente tensione, destabilizzazione, ciò che esattamente succede quando viviamo nella “realtà”.
Se la nostra relazione con il Signore è autentica, lentamente veniamo condotti alla realtà, a frantumare quelle “bolle” che costruiamo per non sentire dolore, a mettere in questione le nostre relazioni – anche quelle ancestrali – per acquisire quella sana autonomia di giudizio, di decisione che lentamente scolpisce il volto della persona che possiamo, dobbiamo e siamo chiamati ad essere.
L’antifona di Offertorio della celebrazione odierna è tratta dal Salmo 33 (Sal 33, 8.9) con il seguente testo:
“Immittet angelus Domini in circuitu timentium eum et eripiet eos.
Gustate et videte quoniam suavis est Dominus.”
(L’angelo del Signore si accamperà intorno a quelli che lo temono e li libererà.
Gustate e vedete come è soave il Signore).
La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. Interpretazione: Oxford Camerata con la direzione di Jeremy Summerly. La traccia musicale è rintracciabile nel CD “Ockeghem: Missa L’Homme Arme / Josquin: Memor Esto Verbi Tui” pubblicato da Naxos nel 1998.
Buona domenica e un caro saluto.