Liturgia&Musica

XV Domenica del Tempo Ordinario/C

di Massimo Palombella

Piero della Francesca, Risurrezione, (1458-1474) Museo Civico, Sansepolcro

Nel Vangelo di oggi (Lc 10, 25-37) un dottore della legge rivolge a Gesù una domanda “Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?”. La stessa domanda del giovane ricco (cf. Mt 19, 16-22; Mc 10, 17-27; Lc 10, 25-37), la stessa domanda che appartiene profondamente ad ognuno di noi. Infatti, l’essere felici, collocati, realizzati, è la questione fondamentale della vita, e in una esistenza dove Dio è un reale interlocutore, questa domanda diviene cruciale in ordine alla verità della nostra vita e quindi alla sua reale “qualità”.

È una domanda che accompagna ogni età della nostra vita e richiede risposte sempre più essenziali e vere. Il far tacere questa domanda equivale, in qualche modo, al rinunciare a vivere, a rinunciare alla “realtà”.

Solo mantenendo viva questa domanda diveniamo lentamente capaci di essere come il  Samaritano di cui parla il Vangelo, diveniamo capaci di “farci vicini” in verità e libertà alle persone, diveniamo capaci di divenire – non senza fatica – le persone che possiamo, dobbiamo e siamo chiamati ad essere.

L’antifona di Comunione della celebrazione odierna è tratta dal Salmo 83 (Sal 83, 4.5) con il seguente testo:
“Passer invenit sibi domum,
et turtur nidum sibi, ubi reponat pullos suos :
altaria tua, Domine virtutum, rex meus, et Deus meus.
Beati qui habitant in domo tua, Domine;
in saeculum saeculi laudabunt te.”

(Il passero si trova una casa,
e la tortora un nido per porvi i suoi piccoli:
i tuoi altari, Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.
Beati quelli che abitano la tua casa,
ti loderanno per sempre).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979.    Interpretazione dei The Monks of Pluscarden Abbey. La traccia musicale è reperibile del CD “A Liturgy for St. Columba” pubblicato da “Pluscarden Abbey” nel 2017.

Buona domenica e un caro saluto.

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