Liturgia&Musica

III Domenica di Pasqua/C

di Massimo Palombella

Raffaello Sanzio, Gesù consegna le chiavi a Pietro, 1515-1516, Victoria and Albert Museum, Londra

Nel Vangelo di oggi (Gv 21, 1-19) viene narrato l’incontro di Gesù con gli apostoli dopo la risurrezione con la triplice manifestazione di amore di Pietro verso Gesù.

Mi sembra interessante notare che Pietro e gli altri apostoli, confusi da quanto è accaduto con la passione e morte del Cristo, in qualche modo decidono di tornare alla vita precedente all’incontro con lo stesso Gesù. Infatti, tornano a pescare pesci (e non uomini come aveva indicato Gesù a Pietro) e in questa “regressione” non riescono nel loro intento.

In Pietro e negli apostoli c’è ognuno di noi tutte le volte che, spaventati e stanchi, ci rifugiamo in ciò che apparentemente ci dà sicurezza, ci conferisce una pseudo identità e ci permette, in qualche modo, di “sopravvivere”. Ed è esattamente in questa situazione che il Signore ci attende per ricondurci alla verità, alla nostra vera identità prendendoci per mano, come ha fatto con Pietro, e conducendoci – non senza fatica e lacrime – a ritornare al nostro amore, a ciò che rende degna la nostra vita di essere vissuta.

L’antifona di Offertorio della celebrazione odierna è tratta dal Salmo 145 (Sal 145, 2) con il seguente testo:
“Lauda, anima mea, Dominum:
laudabo Dominum in vita mea:
psallam Deo meo, quamdiu ero, alleluia.”

(Loderò il Signore
finché ho vita,
canterò inni al mio Dio finché esisto, alleluia).

La musica allegata è di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), e proviene dal libro degli “Offertoria totius anni” pubblicato a Roma nel 1593 (Ioan. Petro Aloysio Praenestino, Offertoria totius anni [Romae, Apud Franciscum Coattinum, 1593]). L’interpretazione è del Coro di Trinity College di Cambridge diretto da Richard Marlow. Il brano musicale è contenuto nell’album “Palestrina Offertoria” edito con l’etichetta discografica Chandos Early Music – Chaconne nel 2007.

Buona domenica e un caro saluto.

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