Domenica delle Palme/C
di Massimo Palombella
La Celebrazione odierna ha origine a Gerusalemme nel IV secolo. Nel V secolo a Roma la Domenica delle Palme era caratterizzata dalla lettura della Passione del Signore. Con il Pontificale
Romano-Germanico del X secolo la processione diviene una consuetudine che viene consolidata a Roma nel secolo XI.
La Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II ha mantenuto per la Domenica delle Palme il doppio carattere legato, da un lato, alla lettura della Passione del Signore, e, dall’altro, alla commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme.
Con la Domenica delle Palme la Chiesa ci conduce nella Settimana Santa, settimana chiamata “autentica” nella Liturgia Ambrosiana, nel senso di “eminente” fra tutte le settimane dell’Anno Liturgico.
È interessante notare che le stesse persone che acclamano Gesù al suo ingresso a Gerusalemme pochi giorni dopo grideranno a Pilato “crocifiggilo!” Esattamente come Pietro che era disposto a dare la vita per Gesù e davanti ad una serva lo tradisce. Esattamente, se siamo onesti, come ognuno di noi quando incontra ed è sopraffatto dalla propria debolezza.
L’antifona di Comunione della Messa “in Cena Domini” del Rito Ambrosiano, antifona chiamata “transitorium”, recita:
“Sono triste fino alla morte: rimanete qui e vegliate con me.
Ora vedrete una folla circondarmi e voi fuggirete, mentre andrò a immolarmi per voi”.
Anche noi, nella nostra debolezza fuggiamo, ci tiriamo indietro, abbandoniamo… Eppure il Signore va a immolarsi per noi, prende su di sé proprio quelle debolezze che tanto ci pesano, ci umiliano, ci riempiono di vergogna, per trasformarle nelle migliori delle nostre risorse.
Le seconda antifona proposta dal Graduale Romanum per la processione che commemora l’ingresso di Gesù in Gerusalemme, è tratta dal capitolo 21 del Vangelo di Matteo con il seguente testo:
“Pueri Hebraeorum vestimenta prosternebant in via,
et clamabant dicentes: «Hosanna filio David: benedictus qui venit in nomine Domini».”
(I bambini degli ebrei stendevano le loro vesti sulla via
e acclamavano dicendo: «Osanna al Figlio di David: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!)
La musica allegata è di Giovanni Pierluigi da Palestrina e proviene dall’archivio della Cappella Giulia, manoscritto XIII.26, foglio 7r del 1600, conservato nella Biblioteca Apostolica Vaticana. L’interpretazione, dal vivo, è dalle Cappella Musicale del Duomo di Milano al concerto tenutosi nella Chiesa di san Gottardo in Corte il 18 marzo 2022.