Liturgia&Musica

IV domenica di Quaresima/C

di Massimo Palombella

Bartolome Esteban Murillo, Il ritorno del figlio prodigo (1670), National Gallery of Art di Washington, USA

La giornata odierna è chiamata domenica “Laetare” dalla prima parola dell’Introito. Oggi è possibile utilizzare al posto dei paramenti viola quelli rosa (come nella domenica “Gaudete” in Avvento) , si può ornare l’altare con i fiori e utilizzare l’organo oltre il solo accompagnamento dei canti. Tutto ciò ha la finalità di ricordarci la prossimità della Pasqua e rinfrancarci così nel cammino quaresimale.

Nel Vangelo di oggi (Lc 15,1-3.11-32) Gesù, a tutti i pubblicani e peccatori che si erano avvicinati per ascoltarlo e ai farisei e scribi che mormoravano contro di lui, racconta la famosa parabola del “Padre misericordioso”.

Mi sembra interessante soffermarmi su un piccolo dettaglio, quello dal padre che vede il figlio da lontano, ne ha compassione e gli corre incontro. Un padre che ogni giorno scrutava l’orizzonte sperando nel ritorno del figlio, un padre che va oltre ogni nostra idea di giustizia, di implicito ricatto e di espiazione. Un padre che, in fondo, viene incontro al nostro profondo bisogno di essere amati, cercati, perdonati, accolti. Un bisogno che, esattamente come il figlio nella parabola, spesso non riconosciamo rimanendo prigionieri di schemi atavici, di relazioni ancestrali non pienamente risolte e collocate.

Dio ci porta “oltre”, ci spiazza proprio nei nostri più radicati schemi che, fondamentalmente, altro non fanno che rendere la nostra vita pesante e invivibile. La relazione autentica con il Signore ci conduce lentamente a cambiare la vita, ma, prima di ogni azione esterna, muove, destabilizza, riassetta la nostra vita interiore, spacca i nostri schemi, purifica le nostre motivazioni, ci rende capaci di perdonare – prima di tutto noi stessi – di avere autentiche relazioni, di lasciare, finalmente, ciò che è superfluo e appesantisce la nostra vita.

L’antifona di Offertorio della celebrazione odierna è tratta dal Salmo 134 (Sal 134, 3.6) con il seguente testo:

“Laudate Dominum, quia benignus est;
psallite nomini eius, quoniam suavis est.
Omnia quaecumque voluit, fecit in caelo et in terra.”

(Lodate il Signore, perché è buono,
salmeggiate al suo nome perché è soave.
Tutto ciò che ha voluto l’ha fatto, in cielo e in terra.)

La musica allegata è di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), e proviene dal libro degli “Offertoria totius anni” pubblicato a Roma nel 1593 (Ioan. Petro Aloysio Praenestino, Offertoria totius anni [Romae, Apud Franciscum Coattinum, 1593]). L’interpretazione è del Coro di Trinity College di Cambridge diretto da Richard Marlow. Il brano musicale è contenuto nell’album “Palestrina Offertoria” edito con l’etichetta discografica Chandos Early Music – Chaconne nel 2007.

Buona domenica e un caro saluto.

× How can I help you?