Liturgia&Musica

Mercoledì delle Ceneri

di Massimo Palombella

Oggi, per il Rito Romano, inizia il tempo della Quaresima. Nella celebrazione odierna i fedeli ricevono sul proprio capo l’austero segno delle ceneri benedette, come simbolo di penitenza e di conversione. Oggi, nel Rito Ambrosiano si è ancora in pieno carnevale, e solo con la domenica successiva inizia la Quaresima.

Se prendiamo il calendario e, partendo a ritroso dal Giovedì Santo, contiamo quaranta giorni, giungiamo esattamente alla prima domenica di Quaresima: dunque i quaranta giorni della penitenza quaresimale iniziano alla sesta domenica prima di Pasqua e giungono fino al triduo pasquale escluso, che comincia per l’appunto ai Vespri del Giovedì Santo. Questo è, a grandi linee, il computo antico a originario della Quaresima, conservatosi nel Rito Ambrosiano. In questa prospettiva, si intende la Quaresima come un periodo di quaranta giorni di penitenza ma non di stretto digiuno, dal momento che, secondo un’antichissima tradizione, di domenica (e a Milano fin dall’epoca di sant’Ambrogio, anche di sabato) non si doveva digiunare.

Nel Medioevo all’idea dei quaranta giorni di penitenza si sostituì quella dei quaranta giorni effettivi di digiuno, a imitazione di quanto fece Mosè sul Monte Sinai, Elia nel suo pellegrinaggio verso il Monte di Dio e Cristo nel deserto; parallelamente la Quaresima fu intesa più come periodo di preparazione alla domenica di Pasqua che non al Triduo Pasquale della Passione, Morte e Risurrezione di Cristo.

Esattamente qui ci fu la necessità di un nuovo computo: se, infatti, prendendo sempre il calendario, partiamo questa volta dal Sabato Santo e contiamo a ritroso quaranta giorni, saltando però le domeniche, in cui – nel Rito Romano – non si digiunava, giungiamo esattamente al mercoledì precedente la prima domenica di Quaresima, che divenne il Mercoledì delle Ceneri. Questo computo fu accolto dalla Chiesa Romana e si diffuse poi in tutto l’Occidente, tranne che a Milano, dove, fino ad oggi, si è conservata la più antica e precedente tradizione.

È interessante ancora notare che per lungo tempo nella Liturgia Ambrosiana il rito dell’imposizione delle Ceneri non fu celebrato in connessione con la Quaresima: ancora ai tempi di San Carlo, ad esempio, una disposizione arcivescovile del 1583 prescriveva che, nel Rito Ambrosiano, le ceneri venissero imposte ai fedeli nel primo giorno delle litanie Triduane (cioè i tre giorni di penitenza che si celebravano prima della Pentecoste) e non in altro periodo dell’Anno Liturgico (cf. Navoni M., L’anno liturgico ambrosiano. Storia e spiritualità [Centro Ambrosiano, Milano 2021], 118-121).

Ad iniziare da oggi, la Chiesa ci dona del tempo per la qualità della nostra vita. Quaranta giorni per lasciare spazio al Signore, per togliere ciò che non è necessario e avere la possibilità di stare con noi stessi, di dare un nome ai nostri disagi, alla nostra rabbia, al nostro dolore, e permettere così al Signore di amarci nella verità.

L’antifona di Offertorio della celebrazione odierna è tratta dal Salmo 29 (Sal 29, 2. 3) con il seguente testo:
“Exaltabo te Domine, quoniam suscepisti me
nec delectasti inimicos meos super me.
Domine clamavi ad te et sanasti me.”

(Ti esalterò, Signore, perché mi hai accolto
e non hai fatto rallegrare i miei nemici su di me.
Signore, ho gridato e te e tu mi hai guarito).

La musica allegata è di Alessandro Scarlatti (1660-1725), Manoscritto I-Baf 443, 2v-4r.
L’interpretazione, dal vivo, è della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”, alla Celebrazione Papale del 6 marzo 2019.

Buon inizio della Quaresima e un caro saluto.

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