Liturgia&Musica

III Domenica di Avvento/C

di Massimo Palombella

El Greco, San Giovanni Battista, 1600-1605, Museo di belle arti di Valencia

La domenica attuale è chiamata “Gaudete” dalla prima parola dell’Introito, il cui testo (Gaudete in Domino semper: iterum dico, gaudete. Dominus enim prope est) è tratto dal capitolo quarto della Lettera di Paolo Apostolo ai Filippesi (Fil 4,4.5). Oggi il colore dei paramenti è rosaceo (come nella domenica “Laetare” in quaresima), per indicarci plasticamente che il Natale è prossimo, che il Signore è vicino e che per questo dobbiamo rallegrarci.

Nel Vangelo di oggi (Lc 3,10-18) le folle, dei pubblicani e alcuni soldati interrogano Giovanni il Battista con la stessa domanda: “Cosa dobbiamo fare?”. È interessante notare che la loro domanda nasce da un’aspettativa, dall’attesa del Messia. E la loro domanda potrebbe essere anche la nostra domanda, quella domanda che, se abbiamo il coraggio di lasciarla esistere, emergere, ha la capacità di cambiare in meglio la nostra vita, di trasformare la nostra esistenza in “storia di salvezza”.

Infatti, darci il permesso di smetterla di avere una risposta certa e sicura su ogni cosa della vita, ci permette aprire uno spiraglio, una piccola fessura alla possibilità di incontrare il vero Dio, oltre ogni nostra invenzione.

Che cosa devo fare circa la mia vita, le mie scelte esistenziali e professionali, i miei affetti, mia moglie, mio marito, le mie appartenenze, la mia storia, le mie debolezze, le mie radici, i miei figli, i miei condizionamenti, l’uomo, la donna che posso e devo essere… Se tutto questo lo metto davanti a Dio, se mi apro alla possibilità che il vero Dio possa volermi bene e condurmi per le sue vie, inizio a sperimentare una vita dove posso finalmente “lasciare”, dove le cose possono succedere e dove io posso vivere in pienezza, posso lasciare che il Signore mi faccia sperimentare la “vita in abbondanza”.

Attendere davvero il Signore è, in sostanza, essere disposti a “lasciargli spazio” perché la nostra vita possa essere migliore.

La citata antifona di ingresso, l’Introito della celebrazione odierna è tratto dal quarto capitolo della Lettera di Paolo Apostolo ai Filippesi (Fil 4, 4. 3) con il seguente testo:
“Gaudete in Domino semper:
 iterum dico, gaudete.
Modestia vestra nota sit omnibus hominibus:
Dominus enim prope est.
Nihil solliciti sitis:
sed in omni oratione
petitiones vestræ innotescant apud Deum.”

(Rallegratevi nel Signore, sempre,
ve lo ripeto: rallegratevi.
La vostra mitezza sia nota a tutti gli uomini:
il Signore è vicino.
Non siate preoccupati di nulla,
ma in ogni preghiera
le vostre richieste siano rese note a Dio).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è della Cappella Musicale Pontificia “Sistina”. La traccia Musicale è reperibile nel CD “Veni Domine. Advent & Christmas at the Sistine Chapel” edito da Deutsche Grammophion nel 2017

Buona domenica e un caro saluto.

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