II Domenica di Avvento/C
di Massimo Palombella
Nel Vangelo di oggi (Lc 3,1-6) viene tratteggiata la figura di Giovanni il Battista attraverso il Profeta Isaia: “Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!”.
“Preparare la via del Signore” e “raddrizzare i suoi sentieri” è una nostra decisione, talvolta non facile e immediatamente anche dolorosa. Infatti, dirsi e fare la verità implica il coraggio di attuare separazioni, di lasciare situazioni che non ci permettono di vivere nella dignità che ci appartiene. In sostanza, il predisporsi ad incontrare il Signore è darci l’interiore permesso di venire in contatto, di incontrare ciò che accuratamente evitiamo, i nostri “burroni”, le nostre “vie tortuose e impervie” e permettere al Signore di prendersi cura di noi, di volerci bene come davvero abbiamo bisogno, di amarci nella nostra debolezza per trasformarla nella migliore delle nostre risorse.
In questo delicato e lento processo ognuno di noi può iniziare ad intravvedere esistenzialmente cosa significa “salvezza di Dio”, per divenire ogni giorno di più capace di celebrarla in verità nella Liturgia.
L’antifona di ingresso, l’Introito della celebrazione odierna è tratto dal capitolo 30 del Libro del profeta Isaia (Is 30, 19. 30) con il seguente testo:
“Populus Sion, ecce Dominus veniet ad salvandas gentes:
et auditam faciet Dominus gloriam vocis suae, in laetitia cordis vestri.”
(Popolo di Sion, ecco, il Signore verrà a salvare le nazioni;
e farà udire, il Signore, la sua voce gloriosa con gioia del vostro cuore).
La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è della Schola Cantorum del monastero di “Santa María de El Parral” (Segovia) diretta da Juan Carlos Asensio.
Buona domenica e un caro saluto.