Liturgia&Musica

XXX domenica del Tempo Ordinario/B

di Massimo Palombella

El Greco, Guarigione del cieco, (1573),
Galleria nazionale di Parma

Nel Vangelo di oggi (Mc 10, 46-52) Gesù a Gerico incontra Bartimeo, cieco, seduto lungo la strada a mendicare.

Bartimeo, dopo aver gridato “Figlio di Davide abbi pietà di me!”, chiamato da Gesù, si alza in piedi e, “gettato via il suo mantello”, si reca da Gesù. Esattamente qui avviene un dialogo profondo che tocca in radice la nostra vita. Infatti, Gesù pone a Bartimeo una domanda, e la stessa domanda la fa personalmente ad ognuno di noi: “Che cosa vuoi che io faccia per te?”.

Per rispondere davvero alla domanda di Gesù, senza superficiali banalità, dobbiamo essere in contatto con i nostri bisogni, le nostre aspirazioni, i nostri profondi desideri, i nostri dolori, i nostri insoluti. Con questa domanda Gesù ci conduce alla radice, all’essenzialità della nostra vita, oltre ogni puntuale difficoltà. Ci conduce “oltre” i sintomi dei nostri malesseri per giungere a coglierne una causa, un’origine che spesso evitiamo di affrontare. “Oltre” il nostro puntuale bisogno di essere riconosciuti, di essere amati, “oltre” le nostre difficoltà relazionali, “oltre” i nostri ricorrenti mali fisici, “oltre” la nostra rabbia e insoddisfazione, “oltre” le nostre congetture per giustificare le nostre incapacità o debolezze.

In sostanza Gesù ci chiede delicatamente di “gettare via il nostro mantello” come ha fatto Bartimeo. Questo “mantello” che solo appesantisce la nostra vita, che ci difende, ma insieme ci impedisce di vivere davvero, che ci fa stare comodi e seduti ma ci lascia ciechi e, in fondo, incapaci di vivere nella realtà.

Senza mantello possiamo essere in contatto con noi stessi, riacquistare la vista, divenire lentamente gli uomini, le donne che possiamo e dobbiamo essere.

L’antifona di ingresso, l’Introito della celebrazione odierna è tratto dal Salmo 104 (Sal 104, 3. 4) con il seguente testo:
“Laetetur cor quaerentium Dominum.
Quaerite Dominum et confirmamini;
quaerite faciem eius semper”

(Si rallegri il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e siate forti,
cercate sempre il suo volto).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione, dal vivo, è della Cappella Musicale Pontificia alla Celebrazione Papale del 28 ottobre 2018.

Buona domenica e un caro saluto.

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