Liturgia&Musica

XXIV domenica del Tempo Ordinario/B

di Massimo Palombella

Cristo Pantocratore, Chiesa rupestre di S. Maria delle Grotte, Rocchetta a Volturno

Nel Vangelo di oggi (Mc 8, 27-35), Gesù interroga i discepoli circa la sua identità. Partendo da una domanda generica (“La gente, chi dice che io sia?”), Gesù immediatamente sfida i suoi discepoli chiedendo loro una risposta “personale” (“Ma voi, chi dite che io sia?”).

La domanda rivolta ai discepoli è indirizzata ad ognuno di noi perché la relazione con il Signore, se è autentica, viva, davvero “umana” esige – come ogni vera relazione umana – una risposta personale, che coinvolge esistenzialmente la nostra vita. Infatti, può capitare nella nostra esistenza che ad un certo punto le modalità relazionali con il Signore (modalità che abbiamo appreso da un’educazione ricevuta, dall’essere vissuti in una precisa cultura, dagli esempi positivi che abbiamo visto) non funzionano più, non sono più adeguate all’uomo, la donna che mi ritrovo ad essere. Però, la vera relazione con il Signore non ci tiene bambini, non impedisce o ostacola la nostra maturazione, non chiede che alcuni ambiti della nostra vita non vivano. La vera razione con il Signore ci sfida, ci pone sanamente in crisi, spacca i nostri piccoli schemi, ci conduce a vivere in pienezza.

Solo in questa prospettiva possiamo comprendere e metabolizzare la sofferenza, il dolore, il “prendere la propria croce”, il “perdere la propria vita”. La relazione viva e vera con il Signore allarga la nostra umanità e ci conduce lentamente a “pensare secondo Dio”, che è sempre un pensare inclusivo, di grandi visioni, di ampi orizzonti e di infinita misericordia.

L’antifona di Offertorio della Celebrazione odierna è tratta dal capitolo 24 del libro dell’Esodo (Es 24,4.5) con il seguente testo:

“Sanctificavit Moyses altare Domino, offerens super illud holocausta, et immolans victimas:
fecit sacrificium vespertinum in odorem suavitatis Domino Deo, in conspectu filiorum Israel.”

(Mosè consacrò un altare al Signore, offrendovi olocausti e immolandovi sacrifici:
fece il sacrificio della sera in soave odore per il Signore Dio, alla vista dei figli d’Israele.)

La musica allegata è di Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525-1594), e proviene dal libro degli “Offertoria totius anni” pubblicato a Roma nel 1593 (Ioan. Petro Aloysio Praenestino, Offertoria totius anni [Romae, Apud Franciscum Coattinum, 1593]).

L’interpretazione è evinta da YouTube dove, purtroppo, non sono fornite informazioni.

Buona domenica e un caro saluto.

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