Liturgia&Musica

XXIII domenica del Tempo Ordinario/B

di Massimo Palombella

Giuseppe Cassioli (1865-1942), Gesù guarisce il sordomuto, dipinto a mano, Fondazione Gualandi, Bologna

Nel Vangelo di oggi (Mc 7, 31-37) Gesù guarisce un sordomuto portandolo lontano dalla folla, toccandogli gli orecchi e la lingua e dicendo “Effatà”, “Apriti!”. In quel sordomuto, se riflettiamo, possiamo trovare ognuno di noi. Infatti, ci ritroviamo con delle incapacità, degli impedimenti, con del “blocchi” che riguardano la nostra vita interiore. E spesso queste incapacità vengono dalla nostra storia, dalle nostre relazioni ancestrali. In qualche modo ci ritroviamo con pesi da portare che non abbiamo scelto, e non sono neanche qualcosa che ci meritiamo per il nostro comportamento.

Il Signore può “guarirci”, sciogliere i nostri blocchi se, come il sordomuto, ci lasciamo toccare da Lui, se diveniamo lentamente capaci di stare davanti al Signore con la nostra debolezza, con ciò che nella nostra vita non funziona, nonostante tutti i nostri sforzi. Stare davanti al Signore con la nostra debolezza significa accettarla, non nasconderla più a noi stessi e agli altri, prendere lentamente consapevolezza che la nostra debolezza è il luogo privilegiato per incontrare il Signore, per conoscere noi stessi, per vivere nella verità.

L’antifona di comunione della celebrazione odierna è tratta dal Salmo 75 (sal 75, 12. 13) con il seguente testo:

“Vovete, et reddite Domino Deo vestro, omnes qui in circuitu eius affertis munera:
terribili, et ei qui aufert spiritum principum: terribili apud omnes reges terræ.”

(Fate voti, e scioglieteli al Signore vostro Dio, voi tutti che standogli intorno portate doni a lui,
il terribile, che toglie la vita ai potenti, ed è terribile per tutti i re della terra)

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979.

L’interpretazione, dal vivo, è della Schola der Dommusik St. Stephan Wien diretta da Markus Landerer. La traccia musicale è rintracciabile nel CD “Papst Benedikt XVI. im Stephansdom” (Preiser Records, 2007).

Buona domenica e un caro saluto.

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