Liturgia&Musica

XVII domenica del Tempo Ordinario/B

di Massimo Palombella

Giambattista Pittoni, La moltiplicazione dei pani e dei pesci, 1725, Museo National Gallery of Victoria, Melbourne, Australia

Buona XVII domenica del Tempo Ordinario.

Nel Vangelo di oggi (Gv 6, 1-15) Gesù sfama la grande folla che veniva da lui. È interessante notare la modalità con la quale avviene il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Infatti, è un ragazzo che permette questo miracolo offendo i suoi cinque pani d’orzo e due pesci. La logica dell’apostolo Filippo, che immediatamente quantifica la spesa di duecento denari per sfamare la folla, non funziona, non è efficace per Gesù che, invece, compie il miracolo attraverso istanze apparentemente insignificanti: un ragazzo, cinque pani, due pesci.

Se riflettiamo, tutto questo ci coinvolge profondamente. Infatti, davanti alle grandi scelte della vita come sposarsi, essere padre, madre, entrare in seminario, accentare una sfida esistenziale, professionale… Immediatamente cerchiamo i “duecento denari”. In sostanza attendiamo di essere maturi per sposarci, per avere un figlio, per entrare in seminario… Attendiamo di avere le giuste competenze, la giusta esperienza per accettare una sfida.

Ma i “duecento denari” non li avremo mai, non saremo mai maturi per un matrimonio, una genitorialità, per essere prete, per affrontare le sfide. Saremo solo ricchi dei nostri cinque pani e due pesci, delle nostre povertà, debolezze, incapacità e paure, delle quali, forse, ci vergogniamo anche in po’. Eppure, è con questi cinque pani e due pesci che il Signore sfama una folla, è con questo nulla che ci conduce ad essere le persone che possiamo essere. È con la nostra povertà accettata, consegnata, non più evitata e nascosta a noi e agli altri, che il Signore può condurci ad essere il marito, la moglie, il padre, la madre, il prete, il professionista che mai avremmo pensato di poter essere.

Il Signore ci attende nella verità, senza più difese, progetti, pianificazioni, strategie, per condurci lentamente alla “vita in abbondanza”.

L’antifona di ingresso, l’Introito, della celebrazione di oggi è tratto dal Salmo 67 (Sal 67, 6. 7. 36) con il seguente testo:
Deus in loco sancto suo,
Deus, qui inhabitare facit unanimes in domo;
ipse dabit virtutem et fortitudinem plebi suae

(Dio è nel suo luogo santo,
Dio che fa abitare unanimi nella sua casa,
lui darà forza e coraggio al suo popolo).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979.

L’interpretazione, dal vivo, è della Cappella Musicale Pontificia “Sistina” alla Celebrazione Papale del 27 dicembre 2015.

Buona domenica e un caro saluto.

× How can I help you?