Liturgia&Musica

XV domenica del Tempo Ordinario/B

di Massimo Palombella

Masolino-Predica di San Pietro-Cappella Brancacci (1424-1425), Chiesa di Santa Maria del Carmine, Firenze

Buona XV domenica del Tempo Ordinario,

Nel Vangelo di oggi (Mc 6, 7-13) Gesù invia gli Apostoli per proclamare che la gente si convertisse, scacciare i demoni e guarire gli infermi.

È interessante notare le indicazioni concrete che Gesù dà agli Apostoli: non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone, né pane, né sacca, né denaro, calzare i sandali e non portare due tuniche. Sostanzialmente, Gesù chiede ai Dodici un’essenzialità che è la conseguenza di una fiducia.

Quello che Gesù chiede agli Apostoli, in qualche modo, lo chiede ad ognuno di noi. Infatti, lentamente, se siamo attenti e capaci di leggere con intelligenza la nostra vita, ci accorgiamo che il Signore ci conduce a “lasciare”, ad essere sempre più “essenziali”, più autentici. Impariamo allora – non senza fatica – a non impiegare più le nostre energie per “difenderci”, per avere sempre “vie d’uscita”, “progetti alternativi”… Non portare con noi “due tuniche” significa, in fondo, abbandonare schemi, atteggiamenti, “credenze” che ci hanno accompagnato per tutta la vita, e che acquistano il loro vero valore proprio perché diveniamo capaci di lasciarli, “relativizzarli” al fine di una vita più autentica, più vera.

Il Signore ci attende non ricchi delle nostre strategie, dei nostri progetti, delle nostre implicite e silenziose difese (magari mascherate da intelligenti ragionamenti). Ci attende “fragili”, “deboli”, senza più difese, e quindi pronti, capaci davvero per la “vita in abbondanza”.

L’antifona di ingresso, l’Introito, della Celebrazione odierna è tratto dal Salmo 54 (Sal 54, 17. 18. 19. 20. 23) con il seguente testo:

Dum clamarem ad Dominum,
exaudivit vocem meam ab his qui appropinquant mihi.
Et humiliavit eos, qui est ante saecula, et manet in aeternum.
Iacta cogitatum tuum in Domino, et ipse te enutriet.

(Mentre gridavo al Signore,
egli ha udito il mio grido e mi ha liberato da quelli che mi assalgono,
e li ha umiliati, perché egli è prima dei secoli e rimane in eterno.
Getta il tuo pensiero sul Signore ed egli ti nutrirà).

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979.

L’interpretazione è del coro “Mediae Aetatis Sodalicium” diretto da Nino Albarosa. La traccia musicale è rintracciabile nel CD “Dum clamarem. Dolore e speranza nel Canto Gregoriano” pubblicato da Tactus nel 2014

Buona domenica e un caro saluto.

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