Santissima Trinità/B
di Massimo Palombella
Buona Solennità della Santissima Trinità.
I primi testi della Celebrazione odierna furono scritti da Alcuino di York (732-804), e tali testi, ad eccezione fatta per l’Epistola, per il Vangelo e per altre lievi modifiche introdotte da San Pio V, permasero in uso fino alla riforma Liturgica del Concilio Vaticano II (i testi di Alcuino di York sono rintracciabili in PL 109, 455-446).
La Celebrazione che ci ha consegnato il Concilio Vaticano II, nelle letture che troviamo nei tre cicli liturgici, è una sorta di grande sintesi del nostro rapporto con Dio, un riconoscente sguardo retrospettivo su quanto abbiamo celebrato nei tempi natalizio e pasquale.
Oggi, fissando il nostro sguardo sull’essere di Dio, possiamo comprendere la verità della nostra identità oltre ogni nostra difficoltà, limite. Esistiamo per essere in relazione, e l’essenza della nostra vita è amare ed essere amati. Oggi allora facciamo memoria viva, celebriamo il dono dell’amore del Padre, la vita nello Spirito, la riconciliazione con Dio, la condizione di figli di Dio e coeredi della gloria di Cristo risorto.
L’antifona di ingresso, l’Introito, della Celebrazione odierna è tratto dal libro di Tobia (Tob 12, 6) con il seguente testo:
“BENEDICTA SIT SANCTA TRINITAS, atque indivisa unitas:
confitebimur ei, quia fecit nobiscum misericordiam suam.”
(Sia benedetta la Santa Trinità e l’indivisa Unità.
La celebreremo, perché ci ha mostrato la sua misericordia).
La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979.
L’interpretazione è dei Monaci dell’Abbazia di Notre Dame. La traccia musicale è reperibile nel CD “Gregorian Chant” pubblicato nel 2015 da Interra Music Publishing.
Buona domenica e un caro saluto.