Liturgia&Musica

VI Domenica di Pasqua/B

di Massimo Palombella

Creazione di Adamo, Michelangelo Buonarroti (1511), Cappella Sistina, Città del Vaticano

Buona VI domenica di Pasqua.

Nel Vangelo di oggi (Gv 15, 9-17) Gesù parla di un’istanza fondamentale della nostra vita, e cioè l’amore. Infatti, l’essere amati e l’amare rappresenta il cuore della nostra esistenza, ciò di cui non possiamo fare a meno, ciò che cerchiamo con tutte le nostre forze, ciò per cui siamo disposti, in fondo, a perdere ogni cosa, ciò che davvero rende la nostra vita degna di essere vissuta. E noi diveniamo capaci di amare perché siamo stati amati in modo gratuito, senza che, in qualche modo ci “meritassimo” quell’amore.

Quando nel Vangelo odierno Gesù afferma “Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi”, si riferisce ad un amore che ci ha preceduti, avvolti e condotti in modo assolutamente gratuito e disinteressato, prima di ogni nostro merito. E la scelta del Signore, il Suo amore ha toccato la nostra vita anche, e soprattutto, attraverso ciò che ha rappresentato dolore, sofferenza, “mancanza”, e che tanto ha richiesto – e forse richiede ancora oggi – le nostre migliori energie.

Il Signore ci ha scelto, amato perché la nostra vita sia piena, affinché “portiamo frutto” e viviamo oggi la “vita in abbondanza” con un sottile e silenzioso retrogusto di eternità.

L’antifona di ingresso, l’Introito della Celebrazione odierna è tratto dal libro del profeta Isaia (Is 48, 20) con il seguente testo:
“Vocem iucunditátis annuntiáte, et audiátur,
annuntiáte usque ad extrémum terræ:
liberávit Dóminus pópulum suum, allelúia.”

(Proclamate l’annuncio di gioia, e sia udito, alleluia;
annunziate fino all’estremità della terra:
il Signore ha liberato il suo popolo, alleluia.)

La musica allegata, in Canto Gregoriano, è tratta dal Graduale Triplex pubblicato a Solesmes nel 1979. L’interpretazione è del Coro dell’Abbaye de Ligugé. La traccia musicale è reperibile nel CD “Que mon cri parvienne jusqu’à toi” pubblicato da Studio SM nel 2011.

Buona domenica e un caro saluto.

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